Quando nominano il nuovo Papa? Come funziona il conclave

Dalla sede vacante al conclave: cosa prevede la Chiesa per l’elezione del nuovo Pontefice.

nuovo papa balcone di san pietro -vaticano
Vaticano- il balcone del Papa @Ipapress

L’ultimo abbraccio del mondo a Papa Francesco è avvenuto con una cerimonia sobria, rispecchiando lo stile di un Santo Padre che, in 12 anni di pontificato, ha segnato profondamente la storia della Chiesa.
Ora, con la sede vacante, cresce l’attesa per la scelta del successore. Dal giorno della sua scomparsa, una domanda emerge su tutte: quando verrà nominato il nuovo Papa?

La successione papale segue regole antiche e precise: l’elezione di un Pontefice non è paragonabile a quella di un presidente della Repubblica o di un capo di governo. È un evento spirituale, istituzionale e globale, regolato dal diritto canonico e dai rituali della Chiesa cattolica. Ma quali sono i tempi e le modalità previste per la nomina di un nuovo Papa? Vediamolo nel dettaglio.

Quando viene nominato un nuovo Papa

La nomina di un nuovo Pontefice avviene dopo la dichiarazione di “sede vacante”, che può derivare dalla morte o, più raramente, dalle dimissioni del Papa in carica — come avvenuto con Benedetto XVI nel 2013. In entrambi i casi, il collegio dei cardinali viene convocato per eleggere il successore.

Storicamente, l’elezione di un nuovo Papa avviene nell’arco di poche settimane. Ad esempio, dopo la morte di Giovanni Paolo II nel 2005, il conclave si riunì in meno di due settimane, mentre dopo le dimissioni di Benedetto XVI nel 2013, l’elezione avvenne nel giro di quindici giorni.

Come funziona l’elezione del Papa

L’elezione di un nuovo Pontefice avviene nel contesto solenne del conclave, la riunione dei cardinali elettori convocati per scegliere il successore al soglio pontificio.

Partecipano tutti i cardinali con meno di 80 anni di età, riuniti nella Cappella Sistina sotto strette misure di riservatezza.
Le votazioni avvengono a scrutinio segreto e richiedono una maggioranza qualificata dei due terzi per proclamare il nuovo Papa.

Prima dell’inizio del conclave, i cardinali partecipano a una serie di congregazioni generali, durante le quali si analizza la situazione della Chiesa e si condividono riflessioni sul profilo desiderato per il nuovo Pontefice.

L’accesso alla Cappella Sistina avviene in modo solenne, accompagnato dal canto del “Veni Creator Spiritus”, invocando l’ispirazione divina. Una volta chiuse le porte, i cardinali restano isolati dal mondo esterno fino alla fine delle votazioni.

Durante il conclave, si tengono due votazioni la mattina e due il pomeriggio. Se dopo tre giorni non si raggiunge il quorum, si può introdurre una breve pausa di riflessione prima di riprendere.

Ogni scheda viene compilata a mano e depositata in un’urna speciale. Dopo ogni scrutinio, i voti vengono bruciati insieme a sostanze che generano la famosa fumata: nera se non c’è stato un accordo, bianca per annunciare l’elezione.

Solo dopo la fumata bianca, il cardinale decano domanda all’eletto se accetta l’incarico e quale nome intende assumere. A quel punto, il nuovo Papa viene presentato ufficialmente ai fedeli con l’annuncio “Habemus Papam”.

I possibili candidati dopo Papa Francesco

Tra i nomi più citati dagli osservatori vi sono alcuni cardinali latinoamericani, africani ed europei, nomi che riflettono la dimensione globale della Chiesa di oggi. Tuttavia, come insegna la storia, spesso i conclavi sorprendono: il prossimo Papa potrebbe arrivare da dove meno ci si aspetta.

Pertanto,  l’apertura uffiale del conclave, rappresenta un momento decisivo non solo per il futuro della Chiesa cattolica, ma anche per gli equilibri culturali e geopolitici mondiali. Le scommesse sul successore di Papa Francesco  possono attendere: il futuro del Papato è cosa ben più seria.

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