Una processione di “big” è arrivata a dargli l’ultimo saluto, fra gli altri: Morandi, Arbore, D’Alessio, i Pooh, Ramazzotti, Jovanotti, Ligabue e Renato Zero. Il cantautore bolognese sarà sepolto nel cimitero della Certosa, accanto alla madre.
Una piazza Maggiore così stracolma nessuno se la ricorda a Bologna. Tutta la città sembra essersi raccolta sul Crescentone per dare l’addio al suo Lucio che proprio oggi avrebbe compiuto 69 anni. Neanche i comizi dei più grandi politici avevano mai radunato tante persone sotto le Due Torri. La cosa che resterà più impressa dei funerali del grande artista sarà proprio l’affetto delle persone, giunte da tutte le parti d’Italia per portare l’ultimo saluto al cantautore. Una folla in lacrime ma in religioso silenzioso per tutta la cerimonia funebre. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha proclamato il lutto cittadino e la bandiera del Palazzo Comunale è a mezz’asta.
La camera ardente è rimasta aperta fino all’una e trenta. Più di 50.000 persone, secondo le stime del Comune di Bologna, hanno visitato la salma esposta nel Cortile d’Onore di palazzo D’Accursio. Ieri notte, dopo le 23, sono arrivati Renato Zero, Jovanotti, Luca Carboni e Roberto Vecchioni. L’ultimo a salutare Dalla, nella notte, è stato Pier Davide Carone, il giovane cantante di “Amici” che, con l’artista bolognese , ha diviso l’ultima l’esperienza di Sanremo.
Stamattina, tra gli altri, sono arrivati l’allenatore Emiliano Mondonico e Roberto Baggio. Vasco Rossi ha inviato una corona di girasoli con la scritta ‘Ciao Lucio!’
Un’altra immagine indelebile delle esequie di Dalla, sarà l’addio disperato del suo più stretto amico, del suo compagno, nonché collaboratore, Marco Alemanno. Il 32enne di origini pugliesi ha letto in chiesa il testo della canzone di Dalla “Le rondini”.
In cappotto, foulard neri e jeans, il bel viso offuscato dal dolore, Alemanno, con voce spezzata – che ad ogni verso rischia di trasformarsi in pianto – ricorda come la prima volta che lesse il testo del brano di Dalla si commosse. «Chi poteva sapere che qualche tempo dopo avrei incontrato quel signore, che avrei potuto lavorarci insieme? Invece è successo, e da qualche tempo ho l’onore e il privilegio di crescere al fianco di Lucio. Nonostante tutto il tempo che è passato, ascolto ancora quel brano e ancora mi commuovo. Oggi, insieme a voi, posso dirgli grazie. Grazie “all’eterno bambino a cui devo già tanto” come lo definisce. Alla fine del discorso, accolto da un applauso interminabile, scoppia in un pianto disperato.
La commemorazione funebre inizia poco dopo le 14 e 40, un lungo applauso della folla accoglie l’arrivo del feretro in San Petronio. Pochissimi intimi accompagnano la bara, tra cui Ron e Marco Alemanno. Nei banchi delle prime file, un parterre impressionante di personaggi del mondo dello spettacolo: Gianni Morandi, Renzo Arbore, Gigi D’Alessio, i Pooh al completo, Eros Ramazzotti, Jovanotti, Ligabue, Luca Carboni, Roberto Vecchioni, Samuele Bersani, Renato Zero, Ornella Vanoni, Gianluca Grignani, Cesare Cremonini, Enrico Lo Verso, Alessandro Bergonzoni, Alessandro Haber, Amedeo Minghi, Nek, Biagio Antonacci, Fausto Leali. C’è anche una delegazione della Virtus basket e del Bologna calcio, di cui Lucio era tifoso.
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Tra i politici: il presidente della Regione Vasco Errani, il sindaco
Virginio Merola, il leader Udc Pierferdinando Casini, il senatore Pdl Filippo Berselli. Arriva anche Luca Cordero di Montezemolo col figlio.
A leggere l’omelia è il padre domenicano Bernardo Boschi, amico e confessore di Dalla che era molto religioso. “Buon compleanno Lucio” esordisce il sacerdote, suscitando un’ovazione da parte della folla che segue il funerale dal maxi-schermo installato sulla piazza. “Oggi lo festeggerai con la tua la mamma” aggiunge. “Tutta Bologna – prosegue – ti vuol bene. Il tuo popolo ti capisce: dalle autorità agli ultimi, quelli che più tu amavi”. “Bologna – dice padre Boschi – ha perso un figlio vero. Lucio aveva un colloquio con Dio incredibile”. «Ti abbraccio – ha detto infine, accomiatandosi da lui – saremo sempre con te, perchè tu sarai in mezzo a noi». Durante la cerimonia, recitano le letture previste dalla liturgia, oltre ad Alemanno anche il teologo Vito Mancuso e il consigliere comunale del Pd Benedetto Zacchiroli, amico del cantautore.
La cerimonia finisce intorno alle 16. La folla anzi che diminuire è aumentata. La commozione della gente è davvero forte. Accompagnato dal suono delle campane dell’Arengo, il feretro viene portato fuori dalla Basilica per il suo ultimo viaggio verso il Cimitero della Certosa, dove Lucio Dalla sarà sepolto accanto alla madre.
Sulla bara una corona di fiori che prima non c’era: è del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.