Intervista a Ennio Capasa, designer di Costume National che, anche quest’anno, per la sua linea giovane C’n’C, ha stupito il mondo. Con una sfilata interattiva, onirica, digitale. E trasmessa in tempo reale via streaming
È stata senza dubbio la sfilata più emozionate e innovativa della stagione. Dopo il successo dello scorso anno, in cui Ennio Capasa ha accettato (unico tra tutti gli stilisti) l’invito del Comune di Milano, e reso “democratica” la sua sfilata portandola in Piazza Duomo (con un successo mediatico incredibile: più di 50.000 persone hanno partecipato all’eventi), quest’anno si è cimentato con una nuova sfida.
La sfilata interattiva. Sul palco, un tunnel a forma di prisma ha traghettato le modelle dalla passerella a una realtà parallela, tra paesaggi immaginari, corpi reali e virtuali e abiti in dissolvenza.
Realizzata con l’aiuto dell’artista Diana Le Quesne, esperta in «virtual landscape» è stata una vera e propria sfilata digitale, un happening live seguito anche in diretta via streaming attraverso il sito cnc-costumenational.com e iPhone.
Ecco, dalle parole di Ennio Capasa, come è nata la sfilata
È stato uno show ad alta tecnologia, molto innovativo per il mondo della moda, ed estremamente affascinante. Come è nata l’idea?
«Dalla voglia di andare oltre la semplice sfilata: l’idea è nata dal desiderio di far interagire moda e natura. Abbiamo così ideato uno show dove modelli e modelle diventano protagonisti di una realtà parallela in cui, complici paesaggi immaginari, corpo, abito e natura si incontrano in un’unica sequenza, interagendo».
L’incrocio tra natura, moda, musica è stato davvero suggestivo. È da intendersi come una sorta di “manifesto”, di un nuovo modo di raccontare la moda?
«Lavoro e credo da sempre all’interazione tra natura e moda, la musica poi è parte integrante del mio processo creativo. Lo realizzazione di questo spettacolo traduce perfettamente il mio pensiero».
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