I consigli del Professor Ungari
Si intende per gastroenterite acuta un’infezione del tubo digerente, abitualmente causata da virus (Rotavirus, Adenovirus, enterovirus) o, meno spesso in Italia, da germi (Salmonelle, Shighelle, Stafilococchi, Escherichia coli), che si manifesta con aumento di numero e volume e diminuzione di consistenza delle feci (diarrea) e/o vomito, che si possono accompagnare a febbre. E’ quindi una malattia contagiosa che può essere contratta in famiglia, a scuola (più spesso negli asili nido) e durate viaggi, specie in Paesi tropicali (la cosiddetta diarrea dei viaggiatori)
Si possono avere da 2-3 scariche cremose a numerosissime emissioni liquide al giorno; abitualmente il colore è giallastro ma può essere anche verde (se color verde pisello si può trattare di un’infezione da Salmonelle). Anche il vomito si può manifestare con 1-2 fino a numerosi episodi nella giornata, accompagnati da conati. La febbre può non essere presente ma può raggiungere livelli anche molto elevati (40°C). Il bambino risente di tutto ciò mostrandosi di cattivo umore, depresso, senza appetito.
Di regola tutta la sintomatologia regredisce nell’arco di 1-7 giorni, anche senza alcun trattamento. Da tenere però conto che, se il vomito cessa abitualmente in 1-2 giorni, perché le feci tornino al loro aspetto abituale possono trascorrere anche un paio di settimane.
Siccome con il vomito e con la diarrea vengono persi acqua e sali minerali, il pericolo consiste nella disidratazione che, se lieve, può non essere apparente. Quando viceversa lo è, si manifesta con sonnolenza o irritabilità, occhi più o meno infossati, cute arida, lingua secca e riduzione fino ad assenza di emissione di urina: tutti questi ultimi sintomi, come pure la febbre elevata, debbono indurre i Genitori a contattare immediatamente il Pediatra, soprattutto se il paziente ha pochi mesi di vita.
Come detto, spesso non è necessario alcun intervento; in particolare non va interrotto l’allattamento al seno. Se la sintomatologia è più evidente, sarà necessario sospendere (tranne il latte materno) ogni somministrazione di cibo o bevanda e dare soltanto, a volontà del bambino, una soluzione salina (sali minerali e glucosio sciolti in acqua) per 6-8 ore al fine di riparare le perdite. Qualora fosse presente il vomito, la bevanda va offerta, sempre a volontà, ma a piccole quantità ripetutamente (ad esempio un cucchiaio ogni 2-3 minuti). E’ essenziale che il bambino non venga forzato, per evitare che vomiti, ad assumere questo liquido che non ha un sapore gradevole ma non gli va assolutamente data acqua (sia di rubinetto che minerale) che senz’altro preferirebbe. Infatti se perde acqua e sali a causa della gastroenterite, l’organismo riduce la produzione di urina. Se si somministra solo acqua, la diuresi riprende, provocando così un’ulteriore emissione di sali, senza che vengano in alcun modo reintegrati e aggravando in tal modo la disidratazione. Al termine di questo breve periodo di digiuno (al massimo 12 ore) il bambino, se lo vuole, può tornare ad assumere l’alimentazione abituale (la dieta “in bianco” non serve a nulla come pure non serve eliminare il latte).
E’ controindicato l’uso di antibiotici tranne che non sia dimostrato che la malattia sia causata da Salmonelle e siano presenti febbre elevata o altri segni di gravità. Anche i farmaci che rallentano la diarrea sono sconsigliati o inutili, come lo sono anche quelli contro il vomito. Un discorso a parte va fatto per i fermenti lattici che, se dati in notevoli quantità, è dimostrato che riducono la durata della sintomatologia ma di poco (ad esempio da 5 a 4,5 giorni) talché in pratica sono da considerare inutili.
Al fine di evitare contagi è bene che ci si lavi accuratamente le mani dopo aver pulito il bambino (possibilmente con sapone liquido), che lo si asciughi con tovaglioli di carta e che vegano gettati a parte in sacchetti di plastica i pannolini sporchi e le salviette di carta. E’ bene che il bambino non frequenti la scuola (specie l’asilo nido) per un paio di giorni dopo che è cessata la diarrea e, se grandetto, per un paio di settimane non vada in piscina.
Di regola tutta la sintomatologia regredisce nell’arco di 1-7 giorni, anche senza alcun trattamento. Da tenere però conto che, se il vomito cessa abitualmente in 1-2 giorni, perché le feci tornino al loro aspetto abituale possono trascorrere anche un paio di settimane.
Siccome con il vomito e con la diarrea vengono persi acqua e sali minerali, il pericolo consiste nella disidratazione che, se lieve, può non essere apparente. Quando viceversa lo è, si manifesta con sonnolenza o irritabilità, occhi più o meno infossati, cute arida, lingua secca e riduzione fino ad assenza di emissione di urina: tutti questi ultimi sintomi, come pure la febbre elevata, debbono indurre i Genitori a contattare immediatamente il Pediatra, soprattutto se il paziente ha pochi mesi di vita.
Come detto, spesso non è necessario alcun intervento; in particolare non va interrotto l’allattamento al seno. Se la sintomatologia è più evidente, sarà necessario sospendere (tranne il latte materno) ogni somministrazione di cibo o bevanda e dare soltanto, a volontà del bambino, una soluzione salina (sali minerali e glucosio sciolti in acqua) per 6-8 ore al fine di riparare le perdite. Qualora fosse presente il vomito, la bevanda va offerta, sempre a volontà, ma a piccole quantità ripetutamente (ad esempio un cucchiaio ogni 2-3 minuti). E’ essenziale che il bambino non venga forzato, per evitare che vomiti, ad assumere questo liquido che non ha un sapore gradevole ma non gli va assolutamente data acqua (sia di rubinetto che minerale) che senz’altro preferirebbe. Infatti se perde acqua e sali a causa della gastroenterite, l’organismo riduce la produzione di urina. Se si somministra solo acqua, la diuresi riprende, provocando così un’ulteriore emissione di sali, senza che vengano in alcun modo reintegrati e aggravando in tal modo la disidratazione. Al termine di questo breve periodo di digiuno (al massimo 12 ore) il bambino, se lo vuole, può tornare ad assumere l’alimentazione abituale (la dieta “in bianco” non serve a nulla come pure non serve eliminare il latte).
E’ controindicato l’uso di antibiotici tranne che non sia dimostrato che la malattia sia causata da Salmonelle e siano presenti febbre elevata o altri segni di gravità. Anche i farmaci che rallentano la diarrea sono sconsigliati o inutili, come lo sono anche quelli contro il vomito. Un discorso a parte va fatto per i fermenti lattici che, se dati in notevoli quantità, è dimostrato che riducono la durata della sintomatologia ma di poco (ad esempio da 5 a 4,5 giorni) talché in pratica sono da considerare inutili.
Al fine di evitare contagi è bene che ci si lavi accuratamente le mani dopo aver pulito il bambino (possibilmente con sapone liquido), che lo si asciughi con tovaglioli di carta e che vegano gettati a parte in sacchetti di plastica i pannolini sporchi e le salviette di carta. E’ bene che il bambino non frequenti la scuola (specie l’asilo nido) per un paio di giorni dopo che è cessata la diarrea e, se grandetto, per un paio di settimane non vada in piscina.
Vedi anche:
Antonio Amati fa parte della nostra redazione dove lavorano giovani giornalisti pubblicisti neolaureati, SEO copywriting e stagisti. Tutti i redattori scelti vantano esperienze maturate in testate editoriali e provengono da diverse Università.