Non solo ingegneria: per capire che laurea dà più occasioni di lavoro e guadagno abbiamo spulciato il rapporto Almalaurea 2017.
Il rapporto di Almalaurea è sempre interessante per capire quali lauree danno più lavoro nel 2017. L’indagine è statisticamente importante: ha coinvolto 620 mila laureati con una copertura capillare a livello nazionale (interviste su laureati di 71 università ). Di essi 262 mila erano laureati di primo livello dell’anno 2015 (quindi a un anno dalla fine degli studi), 109 mila erano laureati di secondo livello del 2013 (intervistati a 3 anni dalla fine degli studi) e 103 mila erano laureati del 2011 intervistati a 5 anni dalla laurea. Vediamo i dati raccolti.
Più della metà degli universitari lavora già durante gli studi
Nel 2016, 6 laureati su 100 hanno studiato e contemporaneamente lavorato in modo stabile. Molto più alta la percentuale di chi ha lavorato occasionalmente durante gli studi che arriva a toccare il 59% del totale. Sono però anche aumentati i laureati che hanno finito gli studi senza mai aver lavorato: nel 2016 erano il 35%, con un aumento di 11 punti percentuali rispetto a 10 anni prima e questo nonostante tutte le politiche attive messe in atto negli ultimi anni per collegare scuola e università al mondo del lavoro.
Lavorare durante gli studi aumenta la possibilità di trovare occupazione dopo
Portare avanti un’esperienza di studio all’estero con un programma europeo aumenta le possibilità di trovare lavoro del 12%, svolgere un tirocinio le accresce dell’8%, aver lavorato occasionalmente durante il percorso di studio le aumenta del 48%.
Metà laureati sono disposti spostarsi per lavorare
La metà dei laureati dichiara di essere disponibile a lavorare in uno stato europeo: 10 anni fa questa percentuale arrivava solo al 38%; il 35% si dichiara disponibile anche a cambiare continente. Ovviamente poi questi dati di “intenzioni” vanno tarati su un reale desiderio (e possibilità ) di concretizzare. Il 52% dei laureati sostiene di accettare di cambiare residenza per avere un lavoro, soltanto il 3% poi non è disponibile nemmeno a trasferte.
Dopo quanto tempo si trova lavoro?
A un anno dal conseguimento della laurea sono occupati il 68% dei laureati triennali, il 71% dei laureati magistrali. Nel triennio 2013-2016, dopo i numeri neri della grande crisi, il tasso di occupazione è leggermente cresciuto (2% per i triennali, 1% per i magistrali). A cinque anni dalla laurea l’87% dei triennali lavora. Il dato è dell’84% per i magistrali.
Che tipo di contratto troverà un laureato?
I dati statistici mostrano che sono diventati liberi professionisti il 24% dei laureati triennali e il 9% dei laureati magistrali, hanno trovato un contratto a tempo indeterminato il 29% dei laureati triennali e il 34% dei laureati magistrali. Il tempo determinato invece riguarda un 33% dei laureati triennali e un 27% di quelli magistrali. Chi lavora senza contratto è il 5% dei laureati triennali e il 6% di quelli magistrali.
Che stipendio si prende dopo la laurea?
La media dello stipendio è di 1104 euro al mese (parliamo di retribuzione netta) per i laureati triennali e di 1153 euro al mese per i laureati magistrali.
Quali sono le lauree che danno più speranze di trovare lavoro?
A 5 anni dalla laurea quali sono le facoltà che sono state più produttive? E che stipendio medio si può sperare? I dati sono riferiti al 2016 (quindi per laureati del 2011).
1) Ingegneria 89,1% (stipendio medio: 1.696 euro mensili)
2) Scienze della Formazione 88,5% (1.215 euro)
3) Economia 88% (1.487 euro)
4) Architettura 82,3% (1.222 euro)
5) Farmacia 80,6% (1.410 euro)
6.) Scienze Politiche 79,5% (1.321 euro)
7) Lingue e letterature straniere 77,6% (1.208 euro)
8) Agraria 77,2% (1.264 euro)
9) Psicologia 75% (972 euro)
10) Giurisprudenza 70,4% (1.211 euro)
11) Lettere e filosofia 66,2% (1.114 euro)
12) Scienze Biologiche 56,2% (1.322 euro)