I riposi per gli allattamenti consentono di avere fino a 2 ore retribuite al giorno per stare col proprio bimbo. La guida completa.
Lavoratrici e lavoratori dipendenti hanno diritto a varie formule di congedo parentale fra cui i riposi giornalieri per effettuare l’allattamento dei loro piccoli. Tutto questo – ovviamente – non sostituisce ma si aggiunge e segue il normale periodo di maternità .
Che cosa sono e come si calcolano i riposi per allattamento?
Il riposo per allattamento è un permesso facoltativo che i lavoratori dipendenti possono chiedere. Ci sono due tipologie di permesso:
- per le lavoratrici a tempo pieno, su una giornata di 8 ore, vige il diritto a 2 riposi da un’ora, eventualmente cumulabili;
- per le lavoratrici che hanno un part-time con orario inferiore alle 6 ore quotidiane, il premesso è solo uno e della durata di un’ora.
E con gemelli o più fratelli cosa succede?
Se in famiglia ci sono gemelli o – per adozione o affidamento – sono presenti due o più bambini (anche non fratelli biologici, quindi ad esempio uno figlio naturale e l’altro adottato o affidato) sotto l’anno di età , il tempo riservato al riposo per allattamento raddoppierà .
Chi ha diritto ai riposi per allattamento?
Il riposo può essere richiesto, come detto, dalla lavoratrice dipendente fino al compimento del primo anno di vita del bambino (o di un anno dall’ingresso in famiglia per bambini adottati o in affidamento).
Può usufruirne il padre?
Certamente: il permesso può essere richiesto, se non lo chiede la madre lavoratrice, dal padre, purché ovviamente la madre non sia già in maternità (in astensione obbligatoria o facoltativa) o purché la madre non si avvalga del riposo perché è in aspettativa, permesso non retribuito, pausa lavorativa per part-time verticale. Il padre inoltre ne usufruisce se ha l’affidamento esclusivo del figlio.
Il caso più comune è quello della madre lavoratrice autonoma e padre lavoratore dipendente: in questo caso sarà solo lui a poter chiedere i riposi. Una sentenza del Consiglio di Stato (n. 4293 del 9 settembre 2008) ha poi allargato questa tipologia anche alle madri disoccupate o casalinghe.
Che compenso percepisce chi è in riposo per allattamento?
Le ore di riposo vengono pagate come quelle di lavoro effettivo: l’indennità corrisponde cioè alla retribuzione piena oraria (che sarà versata dall’Inps invece che dal datore di lavoro).
Come si richiede l’allattamento?
Per ottenere il riposo giornaliero per allattamento le lavoratrici devono presentare la domanda direttamente al datore di lavoro prima dell’inizio del periodo di riposo richiesto, e non è necessario inoltrare la domanda anche all’INPS. I lavoratori che sono nelle condizioni di usufruire dei riposi devono invece comunicare la domanda anche alla sede INPS di appartenenza.