Le libere professioniste che aspettano un figlio hanno diritto all’indennità di maternità. A dirlo è un recente provvedimento del Ministero del Lavoro: l’indennità viene elargita da un Ente previdenziale di categoria e vale in tutti i casi di lavoratrici donne libere professioniste che non esercitano anche attività di lavoro dipendente, autonomo o di imprenditoria commerciale e agricola. Vediamo tutto quello che le libere professioniste che attendono un figlio devono sapere per accedere all’indennità di maternità.
QUANDO E QUANTO? L’indennità viene corrisposta per i due mesi prima del parto e per i tre mesi successivi alla nascita del bambino. Essa consiste all’80% di cinque dodicesimi del reddito percepito e denunciato a fini fiscali dalla professionista nel secondo anno precedente a quello della domanda. La legge prevede anche un tetto minimo di indennità, che di conseguenza non può essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione secondo il calcolo dell’80% del salario minimo giornaliero. E’ importante specificare che l’indennità viene corrisposta anche nel caso in cui la libera professionista continui comunque ad esercitare l’attività.
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COME SI FA LA DOMANDA? La domanda va fatta al compimento del sesto mese di gravidanza e non oltre il centottantesimo giorno dopo il parto. Lo schema della domanda è quello riportato dagli articoli 70 e 71 del Decreto Legislativo n. 151 del 2001 (“tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”, vedi link in fondo) e può essere fatta in carta libera. Insieme alla domanda va allegato il certificato medico che indica la data di inizio della gravidanza e quella presunta del parto. Una volta effettuata la domanda sarà l’Ente previdenziale a effettuare tutti gli accertamenti amministrativi utili a comprovare il diritto della liberà professionista ad avere la maternità.
INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA. L’indennità spetta anche nel caso in cui la gravidanza si interrompa, per motivi spontanei o volontari, come predisposto dagli articoli 4, 5 e 6 della Legge 194.
NORMATIVA. Decreto Legislativo n. 151 del 2001 (Art. 70 e 71).