Guida settimanale al linguaggio della finanza: CCT

Certificati di Credito del Tesoro

10 novembre 2009

Come abbiamo già accennato, lo Stato ha bisogno di liquidità. Per ottenerla emette dei titoli, con diverse modalità.
Dopo aver spiegato i Bot, parliamo dei CCT: l’acronimo sta per Certificati di Credito del Tesoro.
Sono titoli obbligazionari che possono essere sottoscritti per un importo di 1.000 euro o multipli di 1.000 e che hanno una durata massima di 7 anni.
Possono essere rivenduti in ogni momento.

I CCT danno un interesse (= cedola) ogni 6 mesi. Questo interesse , ad eccezione della prima cedola che è fissa ed è stabilita in sede di emissione, è variabile in quanto è rapportato al rendimento dei BOT a 6 mesi. A questo si somma uno spread (= maggiorazione)dello 0,15%.
I CCT si possono comprare in asta o nel mercato del MOT (mercato telematico delle obbligazioni). Chi vuole acquistare un CCT in asta deve effettuare la prenotazione presso la propria Banca entro il giorno precedente l’asta (che è riservata agli investitori istituzionali e si tiene ogni mese).
I CCT sono generalmente molto apprezzati per la caratteristica di adeguare la cedola ai tassi di mercato e di garantire, quindi, in caso di eventuale vendita prima della scadenza, un capitale abbastanza vicino a quello investito.
Per semplificare al massimo possiamo pensare ad un CCT come ad un bot a 6 mesi che si rinnova automaticamente fino alla sua scadenza naturale.
Poiché per acquistare un bot, si pagano delle commissioni ogni 3/6/12 mesi, per chi intenda investire su questo tipo di prodotto con un orizzonte temporale maggiore di anno, è da valutare l’acquisto del CCT per il quale si pagano commissioni di acquisto una sola volta.
Se ogni 6 mesi compro bot, e lo faccio per 7 anni pagherò 14 volte le commissioni. Con il CCT 1 sola volta.
Altra cosa importante: la possibilità di rivendere il titolo in ogni momento anche per quota parte. Se compro un cct da 100mila e mi servono 20mila euro, posso vendere 20 mila e rimanere con 80 mila investiti.
Infine, un po’ di storia e curiosità: i CCT sono emessi, dal marzo 1991, a 7 anni. Prima vi sono state emissioni con scadenze molto diversificate, da 2 a 10 anni. L’attuale spread di 15 punti base è tale dal 1996. In precedenza tale margine era stato fissato nella misura di 50 punti base, utilizzato sino al 1993, poi modificato in 30 punti base per i CCT emessi dal 1° ottobre 1993 sino al 1° settembre 1996.

Ben tornato!