A New York sono, per esempio, il Dow Jones e il Nasdaq. A Milano sono il Ftse Mib o il Ftse All Share. A Parigi c’è invece il Cac 40. Li avrete sentiti nominare spesso. Sono gli indici di Borsa, che servono a misurare quotidianamente l’andamento dei prezzi delle azioni che vengono comprate e vendute sulle piazze finanziarie, dove viene messo in collegamento chi ha capitali da investire con aziende che hanno bisogno di denaro per sviluppare la loro attività .
Gli indici di Borsa funzionano un po’ come gli indici di inflazione, che confrontano i prezzi di un determinato paniere di beni in un certo periodo di tempo con quelli che vengono rilevati in una fase successiva. Ci dicono quindi qual è l’andamento delle Borse, dove le contrattazioni non riguardano solo le azioni, ma anche altri strumenti finanziari come i derivati, le obbligazioni, i titoli di stato. I prezzi delle azioni, infatti, possono variare di giorno in giorno, a seconda della domanda e dell’offerta. Il valore nominale di un titolo azionario, che corrisponde al capitale sociale di una società diviso il numero delle azioni che ha emesso, non va infatti confuso con il prezzo effettivo, che è determinato dal mercato. Se la domanda è debole e l’offerta consistente il prezzo scende, con una perdita del valore effettivo dell’azione. Al contrario se la domanda è forte la quotazione del titolo sale. In generale un’ondata di vendite di azioni indica una perdita di fiducia degli investitori nella tenuta o nello sviluppo delle società che le hanno emesse e quindi il timore di una erosione del capitale investito. Allo stesso tempo il cosiddetto panic selling, vale a dire il fenomeno delle vendite diffuse in vari settori sulla scia della paura, manifesta il timore di un andamento economico generale negativo. Questo spiega perchè le Borse siano così sensibili non solo alle performance delle aziende quotate ma anche ai dati sulla situazione economica e finanziaria dei singoli Paesi e alle politiche che vengono adottate per favorire lo sviluppo o il superamento di una fase recessiva. Ogni indice si riferisce a un determinato segmento. A Wall Street l’indice Dow Jones misura le performance dei titoli azionari delle 30 società statunitensi maggiormente capitalizzate, mentre il Nasdaq si riferisce al mercato telematico dei titoli tecnologici. A Milano l’indice Ftse Mib ci dice invece l’andamento di tutte le azioni, con un computo che avviene al termine della seduta.
16 dicembre 2010
Gioralista economica, e scrittrice. Collabora da anni con il Sole 24ore