Alcuni paesi europei permettono di ottenere il permesso di residenza o la cittadinanza facilmente (a patto di avere un buon gruzzolo). E spesso si possono pagare tasse parecchio basse legalmente.
Paradisi fiscali, oasi dove il costo della vita è oggettivamente più basso che in Italia… Restando nell’ambito assolutamente legale, qual sono i luoghi del mondo in cui sarebbe proficuo andare a vivere e lavorare, o spostare la residenza, pagando (molte) meno tasse?
Un articolo di Uk Businessinsider ci aiuta a dirigerci in questi luoghi. Ma ce ne sono anche più vicini a noi…
Est Europa
Ottenere la residenza in Bulgaria è relativamente semplice, anche se non immediato: aprire un conto versandovi almeno 500 mila euro e mantenerli per almeno 5 anni garantisce l’accesso al diritto di residenza.
In Lettonia, invece, la residenza temporanea consente di usufruire di una tassazione del 5% in cambio di un acquisto in beni immobili pari 250 mila euro.
Mediterraneo
Dopo la grave crisi che ha colpito il paese, la vita e l’imprenditoria in Grecia risulta conveniente. Per richiedere la residenza è necessario acquistare immobili per almeno 250 mila euro. La non lontana e splendida isola di Cipro, invece, sembra un’ottima destinazione per fare la bella vita e godersi la pensione, oppure avviare un’attività : i residenti possono godere di una tassazione del 12,5% e per diventare cittadini ciprioti a tutti gli effetti bisogna acquistare una proprietà del valore di almeno 300 mila euro.
Nel cuore dell’Europa
Il Belgio lascia in attesa solo due mesi l’aspirante residente, senza richiedergli un investimento a monte (ma poi dovete trovarvi un lavoro lì).
L’Austria offre ben 10 possibili tipi di permesso di residenza , che non implicano un investimento e consentono nel contempo (così come per il caso di Monaco di Baviera) di muoversi senza visto nell’area Schengen.
A Nord
Assai poco conosciuta, 20 km al di sopra delle coste di Normandia, verde e ragionevolmente soleggiata: l’Isola di Jersey non è il caldo dei tropici, ma vivere e lavorare qui è appetibile per chi si muove con un capitale corposo: per ottenere la residenza è obbligatorio un investimento di almeno 125 mila sterline all’anno e un patrimonio di almeno 650 mila sterline. Qui se si diventa cittadini addirittura la tassazione è cancellata, 0, così come per la vicina Guernsey.
Insospettabile meta per un trasferimento della famiglia, la Gran Bretagna non ha condizioni di tassazione particolarmente favorevoli, ma offre in compenso un sistema di servizi e opportunità formative e professionali che, a parità di spesa, appaiono migliori rispetto al Belpaese. Il programma governativo per la concessione della residenza va per scaglioni di capacità di investimento: 2 milioni, 5 milioni o 10 e più milioni di sterline.
Al sole
La Spagna rilascia un permesso di residenza temporanea a chi si impegna ad acquistare una casa del valore di almeno 500 mila euro oppure accetta di investire almeno 2 milioni a favore del debito pubblico locale. Il vicino Portogallo ha un programma per l’ottenimento della residenza che consente di diventare portoghese per la vita a chi crea almeno 10 posti di lavoro, trasferisce 1 milione di euro in un conto bancario locale o acquista proprietà per 500 mila euro.
L’incantevole Malta impone una tassazione solo del 15% ai residenti fissi: gli stranieri possono diventarlo a fronte di un acquisto di una proprietà per almeno 275 mila euro.
Albania
Patria di esodo per molte industrie (imposta sulle imprese al 15%) ma anche di semplici cittadini vista la pressione fiscale media del 22,9% (ma l’equivalente della nostra Irpef è azzerata per i redditi più bassi). Per ottenere la residenza albanese servono 5 anni di residenza continuativa.