Passa al Senato la Legge di stabilità per il 2014. Le novità , i cambiamenti e le sorprese del maxiemendamento.
171 sì e 135 no. Questi i numeri con i quali la Legge di stabilità 2014 è stata approvata al Senato. Tante le novità del testo-fiume passato nel primo dei due rami del Parlamento grazie alla fiducia posta dal Governo Letta al maxi-emendamento che raccoglie tutte le modifiche apportate all’ex Finanziaria dalla Commissione Bilancio del Senato e dallo stesso Esecutivo.
Ora la parola passa alla Camera, nella quale la procedura dovrebbe essere la stessa (discussione e fiducia sull’intero testo). La Legge di stabilità con tutta probabilità subirà ancora qualche modifica, ma la struttura portante del testo è ormai definitiva. Vediamola di seguito.
Cuneo fiscale. E’ uno dei punti focali della manovra. I benefici in busta paga saranno soprattutto per i redditi bassi: la detrazione IRPEF sul lavoro dipendente si concentra sulle fasce fino a 35 mila euro anziché 55 mila. Le agevolazioni massime saranno per i redditi da 15 a 20 mila euro, con un aumento massimo in busta di 225 euro.
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IUC. Cambia ancora nome la tassa dei servizi. La IUC sarà l’unione di IMU, Tasi (servizi indivisibili dei comuni) e Tari (tassa rifiuti). Rimane fuori la prima casa e tornano le detrazioni per i figli a carico. Il tetto massimo delle aliquote sarà dell’1,06%.
IMU sui capannoni. Rimane l’IMU sugli immobili delle imprese ma aumenta al 30% la deducibilità da IRES e IRPEF. Le risorse per rendere possibile la detrazione ammontano a circa 200 milioni, a cui se ne aggiungono altri 500 per le detrazioni applicate alla IUC. L’obiettivo è che IUC e IMU pesino meno di prima.
Pensioni d’oro. Arriva il taglio alle pensioni d’oro, che formerà un contributo di solidarietà . La riduzione del trattamento pensionistico coinvolgerà chi percepisce sino a quattordici volte il trattamento minimo (dunque dai 90 mila euro in su all’anno) con una riduzione del 6%, che sale al 18% per le pensioni di valore trenta volte superiore alle minime (193 mila euro l’anno).
Pensioni. Confermata la rivalutazione al 100% per gli assegni di valore tre volta superiore al minimo (1.500 euro al mese). Parziale invece per chi percepisce da tre a sei volte il minimo.
Reddito minimo garantito. E’ una delle novità dell’ultim’ora. Verrà sperimentato in alcune grandi aree metropolitane, si chiamerà SIA e andrà a sostenere le fasce di reddito più deboli come misura anti-povertà . Le risorse (40 milioni di euro) deriveranno dal contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro. Alla Camera il finanziamenti potrebbe essere potenziato con i proventi della Spending review 2014.
Credito per le Pmi. Viene semplificato l’accesso al credito per le imprese attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, dalla quale si potranno acquistare titoli cartolarizzati. Arrivano dei fondi anche per ulteriori finanziamenti alle Pmi e per i mutui di famiglie e lavoratori a progetto.
Detrazione 50% e 65%. Confermate le proroghe sino a fine 2014 agli sgravi sugli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.
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Azzerati gli interessi a Equitalia. Chi deve pagare le vecchie cartelle di Equitalia potrà evitare di pagare gli interessi di mora sulla cifra da corrispondere, ma non verranno ridotte le sanzioni.
Fondi editoria. Boccata di ossigeno per l’editoria con un fondo straordinario da 120 milioni in tre anni (50 milioni nel 2014, 40 milioni nel 2015 e 30 milioni nel 2016).
Stanziamenti vari. Inseriti nel testo anche diversi finanziamenti su tanti ambiti: 330 mln all’autotrasporto, 500 mln al trasporto pubblico locale, 500 alla rete ferroviaria, 20,7 mln alla banda larga, 335 mln nel 2014 e 150 nel 2015 all’ANAS, 58 mln in due anni per il semestre UE di presidenza italiana, 20 mln a Lampedusa. Le risorse tagliate dal finanziamento pubblico ai partiti andranno a formare un fondo contro le calamità naturali.
Patto di stabilità . Un miliardo di euro verrà utilizzato per l’allentamento del Patto di stabilità dei comuni. In questo modo gli Enti locali potranno fare ripartire i cantieri attualmente fermi.
Stadi. Nessuna corsia preferenziale per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni degli stadi. Si potranno però effettuare degli interventi minori di ammodernamento, sempre che la partita degli stadi non si riapra alla Camera.
Spiagge salve. Nessun cambiamento significativo neanche per le spiagge. Non ce la fanno ad entrare nell’ex Finaziaria la proposta sulla delega regolamentare con le novità sulle concessioni (che doveva rivedere le concessioni e definire il passaggio delle aree alle Regioni) e nemmeno la sanatoria sulle pendenze giudiziarie. Sparisce ogni riferimento alla possibilità di vendita.