Settimana positiva per la borsa italiana che tra il 6 e il 10 gennaio ha visto il FTSEMib guadagnare il 2,39% a 19.569 punti. Da inizio anno il progresso dell’indice è pari al 3,2%. Positivi a Piazza Affari anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,46% a 27.018 punti) e il FTSE ItaliaSTAR (+0,32%a17.490punti).
Le migliori performance sono quelle di Mediolanum +4,72%, Luxottica +2,08%, Tod’s +2,21%, Snam +2,21% e Prysmian +2,21%. In territorio negativo invece, le maggiori flessioni sono quelle riportate da Yoox (-2,98%), Pop Milano -2,98%, Mps -1,9%, Intesa -1,59%, Mediobanca -1,67%.
Tutte in territorio positivo le maggiori borse europee: Londra chiude la settimana in rialzo e l’indice Ftse-100 guadagna lo 0,73% a 6.739,94 punti. Chiusura in progresso anche alla borsa di Francoforte dove l’indice Dax sale dello 0,55% a 9.473,24 punti. Chiusura in rialzo per la Borsa di Parigi con l’indice Cac 40 che avanza dello 0,60% a 4.250,60 punti. Infine, chiusura positiva anche a Madrid, dove l’indice Ibex 35 sale a 10.290,60 punti.
Altalenante la chiusura degli indici ieri a Wall Street. Il Dow Jones ha ceduto lo 0,05% a 16.437 punti. In frazionale rialzo, invece, l’S&P500 (+0,23% a 1.842 punti). Buona la performance del Nasdaq, che ha recuperato lo 0,44% a 4.175 punti.
In Asia e Oceania, listini contrastati: Nikkei +0,20%, Hong Kong +0,31%, indice australiano S&P/ASX 200 -0,23%, Shanghai -0,71%, Kopsi -0,39%. L’Indice Shanghai scende al nuovo minimo in cinque mesi, dopo i dati sulla bilancia commerciale di dicembre, che hanno messo in evidenza un rallentamento nella crescita delle esportazioni.
Sui mercati hanno influito i dati dell’occupazione Usa, solo 74 mila posti di lavoro creati, contro le attese che erano di 200 mila unità . Ingannevole il tasso di disoccupazione di novembre sceso dal 7 al 6,7%, dovuto alla mancata partecipazione alla forza lavoro, scesa a livelli record che non si vedevano dal 1978.
Questi dati negativi hanno causato una frenata dei mercati azionari e un’accelerazione dell’euro sul dollaro.
Sul mercato valutario, infatti, l’euro vira in rialzo salendo +0,2% a $1,3627nei confronti della moneta Usa; il rapporto dollaro/yen -0,13% a JPY 104,68; quello tra euro e franco svizzero costante a CHF 1,2344, analogo il rapporto euro/yen a JPY 142,66.
Il prezzo del petrolio è rimasto sotto i 93 dollari al barile. L’oro si è riportato a 1.245 dollari.
Sul mercato secondario del debito pubblico lo spread Btp-Bund si attesta a quota 204,03 punti, con il rendimento a 3,90%.