Grecia, l’elezione del presidente della repubblica potrebbe portare il Paese ellenico a nuove elezioni, con scenari imprevedibili per tutta l’Europa.
Grecia, quello che dovrebbe essere un passaggio quasi formale si sta dimostrando una miccia per una nuova pesantissima crisi che si potrebbe allargare a tutta l’Europa.
Il passaggio quasi formale di cui vi parliamo è l‘elezione del presidente della repubblica, che in Grecia ha funzioni estremamente ristrette e un ruolo pressoché limitato ai compiti di rappresentanza. Eppure dietro questa elezione, all’apparenza di scarsa importanza, si nasconde un nodo che sta mettendo nei guai tutto il Continente.
Se non si riesce ad eleggere il presidente della repubblica si va ad elezioni
Per eleggere il presidente della repubblica greco sono previste un massimo di tre votazioni da tenersi in date già fissate: 17, 23 e 29 dicembre. Nelle prime due sarà necessaria una maggioranza di 200 voti (su 300 totali), nella terza il quorum si riduce a 180.
Il problema è che una maggioranza così ampia in Grecia non c’è e il candidato dell’attuale coalizione governativa (che associa il partito di centro-destra di Samaras e quello socialista di Venizelos), Dimas, può contare in parlamento su circa 155 voti. Tale maggioranza va bene per le leggi ordinarie, ma non è sufficiente per eleggere il presidente della repubblica.
Il problema ulteriore è che se non si riesce ad eleggere il presidente entro le tre votazioni la normativa greca prevede che vadano indette elezioni anticipate.
Con elezioni maggioranza a Tsipras o nessuna maggioranza
Nel malaugurato caso in cui i greci andassero ad elezioni è probabile che dalle urne non esca alcuna possibile maggioranza. E questo è lo scenario peggiore, vista la situazione di instabilità che il Paese ellenico ha vissuto già negli anni passati.
Lo scenario numero due, guardando ai sondaggi, è la vittoria di Syriza di Alexix Tsipras, partito di sinistra orientato ad annullare gli accordi internazionali stipulati nei mesi scorsi tra Grecia e troika.
Ed ecco spiegato il motivo della fibrillazione dei mercati internazionali.
Una Grecia che ridiscute i patti, un’Italia con debito pubblico in enorme crescita, una generale difficoltà a ripartire dell’economia, la situazione non eccellente di molte banche del continente: tutti fattori che agendo in contemporanea stanno tenendo i mercati sulle spine.
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