Il Consiglio dei Ministri ha approvato la relazione del Presidente, Matteo Renzi, sui provvedimenti che si attueranno in materia di riforme costituzionali e sugli interventi di politica economica inclusa la riduzione del carico fiscale.
In particolare, la relazione del Presidente del Consiglio, ha toccato le riforme economiche e per il lavoro, individuando misure che, nel rispetto del tetto del 3% del Pil fissato per l’indebitamento netto, possano garantire una strategia d’urto per la ripresa del Paese in termini di competitività e ripresa di domanda interna.
Tra le misure previste, la relazione approvata ha individuato in 10 miliardi di euro le risorse per consentire l’aumento della detrazione Irpef in busta paga ai lavoratori dipendenti sotto i 25 mila euro di reddito lordi, circa 10 milioni di persone, dal 1° maggio prossimo, per un ammontare di circa 1000 euro netti annui a persona. Gli atti tecnici e legislativi verranno approvati nelle prossime settimane. Relativamente alle imprese, inoltre, si intende rendere operativo il credito d’imposta definendo il decreto attuativo Mise-Mef, per 600 milioni in tre anni, arrivando a raddoppiare la cifra a disposizione.
Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha informato il Consiglio dei Ministri riguardo la bozza di disegno di legge costituzionale “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione” proposta dal Ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.
La proposta di disegno di legge verrà trasmessa a livelli istituzionali, leader politici e parti sociali come contributo per il confronto in merito. Il disegno di legge costituzionale prevede la riforma costituzionale del Senato in una Assemblea delle Autonomie, composta da presidenti delle Regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano, nonché, per ciascuna Regione, da due membri eletti, con voto limitato, dai Consigli regionali tra i propri componenti, e da tre Sindaci eletti da una assemblea dei Sindaci della Regione. Il disegno prevede l’abolizione costituzionale delle Province, interviene sulla legislazione concorrente tra Stato e Regioni.
Nella nostra redazione lavorano giovani giornalisti pubblicisti neolaureati, SEO copywriting e stagisti. Tutti i redattori scelti vantano esperienze maturate in testate editoriali e provengono da diverse Università.