Voucher baby sitter e congedo, come funziona e quanti soldi da il governo alle famiglie per l’emergenza coronavirus
Per aiutare le famiglie, in questo momento di difficoltà dovuto al Coronavirus, il governo ha previsto misure come il congedo o i voucher baby sitter. Si tratta di iniziative che interessano molti genitori, che in questo momento devono gestire i figli in casa, dopo la sospensione dell’attività scolastica prolungata fino al 3 aprile.
Vediamo allora come verranno erogati questi aiuti alle famiglie e a quanto ammontano a livello economico, nel paragrafo che segue.
Congedo straordinario o voucher baby sitter 2020: come funzionano
Per fronteggiare la situazione, il governo intende attuare per decreto un congedo parentale straordinario della durata di 12 o 15 giorni. Tale permesso dovrebbe essere retribuito in misura pari al 30% dello stipendio normalmente percepito.
Si tratta di una misura destinata ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che hanno figli fino ai 12 anni di età . La stessa misura, ma senza limiti di età , dovrebbe essere prevista a favore delle famiglie con figli disabili.
Per chi non volesse optare per questo congedo straordinario, esiste anche un’altra opzione, che il governo metterà a disposizione: il cosiddetto voucher baby sitter. Si tratta di uno strumento dal valore di 600 euro, che verrà accreditato sul libretto di famiglia, e potrà essere utilizzato per pagare una babysitter.
In questo momento, si tratta di una figura necessaria per badare ai figli, per chi non può astenersi dal lavoro e non ha altri aiuti. Ovviamente chi svolge il lavoro di bambinaia deve essere regolarmente assunta, perché si possa utilizzare la somma contenuta nel voucher per pagarla.
Voucher baby sitter: casi particolari
La somma del voucher dovrebbe essere superiore a 600 euro, in favore di tutti coloro che lavorano come infermieri e hanno figli di età minore di 12 anni. Questo perché, data l’attuale situazione critica a livello sanitario, sono quasi impossibilitati a scegliere la fruizione del congedo straordinario dal lavoro. Quindi necessitano ancor di più di questa tipologia di aiuto.
Poi ci sono categorie come quelle dei lavoratori autonomi e dei titolari di partita IVA. Per essi, al momento, non è ancora chiaro se varranno le stesse misure attuate per i lavoratori dipendenti.
Governo stanzia 25 miliardi per l’emergenza Coronavirus
La conferma dell’attuazione dei provvedimenti, di cui vi abbiamo parlato, è giunta anche dal ministro del lavoro Nunzia Catalfo. Le sue parole sono arrivate a seguito dell’annuncio dello stanziamento di 25 miliardi, da parte del presidente del consiglio, per far fronte all’emergenza Coronavirus. Parte di questi fondi serviranno proprio a finanziare gli aiuti alle famiglie.
Insomma, in questo momento delicato, il governo mette in campo strumenti di sostegno concreto, per la gestione della vita quotidiana. In aggiunta a quelli citati, fra gli altri aiuti alle famiglie, il ministro per le pari opportunità Elena Bonetti, sta valutando la possibilità di inserire un bonus per quelle che assistono anziani non autosufficienti. Anch’essi bisognosi di particolari attenzioni in questo momento.
Oltre a sostenere i nuclei familiari, la cifra stanziata comprenderà misure riguardanti il lavoro. Ad esempio i mutui e prestiti per le imprese, ma anche i versamenti delle imposte relative ai lavoratori autonomi, per i settori più colpiti dalla conseguenze del Coronavirus.
Dunque sono molte le misure in via di definizione, che potranno fornire un aiuto concreto per superare le difficoltà del momento. Per non perdervele vi invitiamo a restare aggiornati con le ultime news sulle decisioni del governo.
Vedi anche: Coronavirus cosa posso fare Limiti e regole
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web