Fino all’anno scorso il sostegno alle famiglie per il primo figlio si chiamava bonus bebè. Ma al momento, nel 2013, in seguito alla Riforma del lavoro dell’ex ministro Fornero, il bonus è stato sostituito dai voucher a sostegno del reddito.
Che cosa sono i voucher
Si tratta di un incentivo, pari a 300 euro al mese, utilizzabile per far fronte alle spese dell’asilo o della baby-sitter. Il voucher può essere usato entro il primo anno di vita del nuovo nato e per una durata complessiva di sei mesi a patto che la mamma rinunci al congedo di maternità . Possono farne richiesta anche le mamme che partoriranno, presumibilmente, entro quattro mesi dalla scadenza del bando.
Concepito nell’ambito del favoreggiamento all’inclusione lavorativa delle donne, consentirà alle neo mamma di non dover più affrontare la difficile scelta fra figli e lavoro. L’ammontare totale disponibile stabilito dalla Riforma Fornero è pari a 20 milioni di euro annui che saranno erogati fino al 2015. L’INPS non ha ancora reso nota la data di apertura del bando di assegnazione ma ha già fornito, con la sua Circolare numero 48, le informazioni per ottenere i voucher.
Chi può farne richiesta
Possono fare richiesta di queste agevolazioni tutte le mamme dipendenti o iscritte alla gestione separata. Per quanto riguarda le madri disoccupate, può usufruire dei voucher chi ha versato almeno tre mesi di contributi negli ultimi due anni. Sono invece escluse le mamme che già godono delle esenzioni sui servizi per l’infanzia o che hanno avuto accesso al Fondo per le Politiche sulle pari opportunità .
Il pagamento per le babysitter avverrà sotto forma di buoni lavoro; per quanto riguarda gli asili invece, l’importo verrà erogato direttamente alla struttura scelta previa presentazione dei certificati che attestino l’iscrizione del bimbo.
Come vengono assegnati i voucher
I voucher verranno assegnati attraverso una graduatoria stilata in base alle dichiarazioni del reddito ISEE. Per il loro ritiro ci si può recare presso la sede INPS più vicina, o attraverso il sito internet dell’INAIL; si può telefonare al contact center al numero 803.164 o inviare il modulo apposito via fax al numero 800.657657 .
Le madri che non lavorano, inoltre, possono richiedere al proprio Comune di residenza un assegno di maternità pari a 1.545,55 euro a condizione che i redditi del nucleo familiare siano contenuti all’interno dei parametri ISEE. L’assistenza, per chi vuole informazioni su questo ulteriore contributo, è affidata ai CAF convenzionati con il Comune di riferimento.
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