Il recupero è stato possibile grazie ai carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Sassari
4 dicembre 2009
Trentuno persone sono state denunciate a piede libero dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Sassari che hanno recuperato numerosi reperti archeologici e monete di eccezionale valore archeologico e storico scientifico. L’attività investigativa ha avuto inizio nel 2008. I Carabinieri del Nucleo Tpc hanno focalizzato l’attenzione su un cittadino cagliaritano appassionato di archeologia che, utilizzando un sito di vendite sul web, metteva illecitamente in vendita reperti archeologici e pregevoli monete, ascrivibili alle civiltà Punica, Magno Greca, Romana Repubblicana, Romana Imperiale e Bizantina (IV secolo a.C. e VII secolo d.C).
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cagliari, hanno permesso di identificare, oltre al personaggio su cui inizialmente si sono focalizzate le prime attenzioni, altre trenta persone che, a vario titolo, acquistavano e rivendevano gli oggetti di interesse archeologico. Il volume d’affari, in alcuni casi, ha superato il milione di euro. L’identificazione dei venditori-acquirenti è stata effettuata sia direttamente presso i siti web, sia attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento. Nel corso dell’indagine sono state eseguite una cinquantina di perquisizioni domiciliari, in vari centri dell’Isola e del continente, che hanno permesso di recuperare oltre 9.000 monete in oro, argento e bronzo, ascrivibili alle civiltà Punica, Magno Greca, Romana Repubblicana, Romana Imperiale e Bizantina, 368 reperti archeologici (vasi ed anfore fittili, stucchi, sculture fittili e bronzee, fibule e monili bronzei, ampolle vitree, punte di freccia, sigilli bronzei) e circa 200 frammenti di reperti archeologici fittili, bronzei, vitrei e di selce, di notevole interesse archeologico e storico scientifico, riferibili ad un arco temporale che va dall’età Fenicio-Punica al Tardo Medioevo.
Ricettazione, contrabbando, impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato e ricerche archeologiche clandestine sono i reati contestati alle 31 persone.
IL COMANDANTE
(Ten. Paolo Montorsi)
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Nucleo di Sassari