Un’immagine appena leggibile trovata su una lamina in piombo che costituisce la pagina di un libretto nello stesso materiale, per 2000 anni sepolto all’interno di una grotta in Terra Santa, potrebbe cambiare la storia del cristianesimo e potrebbe rivelarsi la più importante scoperta archeologica di sempre.
Sulla pagina sono a malapena distinguibili le fattezze di un volto umano. Gli storici della Bibbia stanno cercando di determinare se questo è il primo ritratto reale di Gesù Cristo cercando di capire se l’immagine, appena leggibile e che rappresenta un uomo che indossa una corona di spine, è stata creata nel corso della vita di Gesù da parte di coloro che lo conoscevano.
Il ritratto è stato trovato su un libretto di piombo, leggermente più piccolo di una carta di credito, che si trovava in una grotta, in un remoto villaggio in Giordania che si affaccia sul mare di Galilea.
Fa parte di un sorprendente tesoro di 70 libri trovati nel posto, ognuno tra le cinque e le 15 pagine di piombo unite da anelli dello stesso materiale. Gli storici ritengono che la collezione sia stata fatta dai seguaci di Gesù pochi decenni dopo la sua crocifissione. La prova più convincente che i libri sono cristiani è che su una delle lamine di piombo appare visualizzata una mappa della città Santa di Gerusalemme con croci di fuori delle mura della città. Inoltre nel librettino si legge in ebraico antico la frase “Salvatore di Israele”.
La scoperta dei libretti è stata fatta presumibilmente tra il 2005 e il 2007, quando un’alluvione sembra abbia liberato una nicchia all’interno di una grotta contenente i libretti, alcune piastre di metallo e pergamene.
Il direttore del dipartimento delle antichità della Giordania, Ziad al-Saad, ritiene che i libretti siano stati fatti dai seguaci di Gesù dopo la sua morte. Alla BBC ha dichiarato: “I testi potrebbero essere stati incisi da un gruppo di seguaci di Cristo, una decina di anni dopo la crocefissione. Se così fosse sarebbero ben più importanti dei Rotoli del Mar Morto ritrovati nel 2004. Al momento le informazioni iniziali sono molto incoraggianti e sembra che abbiamo tra le mani una scoperta molto importante e significativa, forse la più importante scoperta nella storia dell’archeologia”.
I libretti sono attualmente nelle mani di un camionista beduino chiamato Hassan Saida, che vive nel villaggio arabo di Shibli-Umm Al-Ghanam in Israele. Il signor Saida si è rifiutato di venderli ma due campioni sono stati inviati in Inghilterra e in Svizzera per i test. Saida sostiene che i libri contenenti i messaggi criptici in ebraico e greco antico, appartengono alla sua famiglia, da quando sono stati trovati da suo nonno. E nega di averli contrabbandati dalla Giordania.
Ma alcune informazioni raccontano che il suo socio in affari abbia acquistato i libri da un abitante del villaggio in Giordania cinque anni fa. Il governo giordano, infatti, sta cercando di esercitare tutti gli sforzi possibili perché siano riportati i manufatti in Giordania.
«Una delle caratteristiche che fa pensare che le tavolette siano di origine cristiana e non ebraica», ha sottolineato la professoressa Margaret Baker, tra le massime esperte dell’Antico Testamento, «è il fatto che abbiano la forma di libri e non di rotoli. L’uso dei libri è, infatti, riconducibile ai cristiani».
Anche Philip Davies, professore emerito alla Sheffield University che ha avuto la fortuna di vedere da vicino i libretti di piombo, pensa la stessa cosa. «Tutto fa credere che siano scritti cristiani», ha confermato David Elkington, studente di studi religiosi e archeologia.
«La presenza del Menorah su una delle copertine», ha concluso l’esperto, «porta al periodo cristiano. Agli ebrei, infatti, al tempo era vietato rappresentare il candelabro a sette braccia perché era conservato nel luogo più sacro del tempio, alla presenza di Dio».
I libretti, anche se c’è ancora molto da studiare, possono essere ‘la scoperta più importante della storia cristiana’.
di Redazione
8 aprile 2011
Ancora oggi dopo 2000 anni continuiamo a trovare reperti storici e archeologici, io la trovo una cosa meravigliosa…
Non c’è niente da fare… il fascino e l’emozione di una scoperta archeologica non ha eguali!