Questo è l’ennesimo caso di crollo all’interno della Domus Aurea, ll primo risale al 2001, solo dopo 2 anni di apertura e nel 2005 dopo che altre infiltrazioni stavano di nuovo erodendo la malta delle strutture murarie, la Domus Aurea è stata di nuovamente chiusa.
Nel 2009 è partito un nuovo piano di intervento per impermeabilizzare tutta l’area, il nuovo cantiere è stato avviato e avrebbe dovuto portare in due anni alla riapertura completa dell’antica villa dell’Imperatore Nerone.
Il commissario straordinario per la Domus Aurea, Luciano Marchetti definisce la situazione di “grandissimo allarme”, “al crollo di oggi potrebbero seguirne altri anche nell’immediato”. Marchetti inoltre sottolinea: “basta andare avanti a pezzi, il progetto c’è, ci sono pure gli appalti, serve un finanziamento definitivo e bisogna avviare tutti i lavori subito. Un primo finanziamento – aggiunge Marchetti- di 2 milioni di euro è già stato stanziato, ma per mettere in sicurezza tutto servono circa 10 milioni di euro”.
Ed è proprio sulla mancanza fondi che si concentrano le polemiche. Quello italiano infatti è un patrimonio artistico enormemente ricco che avrebbe bisogno di continue manutenzioni. Lo Stato stanzia una percentuale bassissima del suo bilancio destinata al patrimonio culturale. Un patrimonio estremamente vulnerabile dove gli interventi scarseggiano sempre per la stessa motivazione: la mancanza di fondi.