Alla vigilia dell’uscita dell’omonimo film di Emmerich
12 novembre 2009 – Manca ancora un solo giorno e finalmente recandoci al cinema, sapremo la verità sul 2012. Finora di certo sappiamo che questa data, secondo alcuni, è indicata nel calendario Maya come periodo disgraziatissimo per il genere umano, anzi ne sancirebbe la fine. In realtà per coloro che hanno divulgato questa notizia il 2012 finora è stato foriero solo di situazioni benefiche.
Ma come dicevamo il prossimo venerdì uscirà sugli schermi cinematografici italiani l’omonimo film che rappresenta anche l’ultima fatica di Roland Emmerich, maestro in fatto di distruzioni apocalittiche, Emmerich è un regista dall’”effetto speciale” facile, di conseguenza anche chi non ha visto i trailers, può intuire che abbia in pieno sposato la tesi dell’imminente fine del mondo.
Ma quanto c’è di vero in questa sedicente profezia Maya? Poco o niente. Di certo c’è che nel 2012 termina un ciclo del loro calendario, più o meno paragonabile alla fine di un nostro millennio. Anche in questo caso i profeti di sventura non se la sono sentita di mettersi da parte, infatti la storia del mondo occidentale di personaggi che in prossimità del primo o del secondo millennio hanno dato per certo la fine della nostra civiltà, ne conta a iosa.
I Maya avevano la consuetudine di suddividere il loro calendario in periodi, chiamati Baktun. Ognuno di questi periodi aveva la durata di 394 anni ed il 21 dicembre 2012 terminerà il tredicesimo di questi periodi. Ora sappiamo che il 13 è un numero particolare che a secondo delle varie culture e latitudini, è considerato un numero portafortuna oppure porta una sfiga tremenda. Sembra però che i Maya non fossero affetti dalla medesima triscaidecafobia diffusa in altri popoli. Lo consideravano un numero, importante, ma nulla più.
Un recente ritrovamento fatto a Tortuguero a nord di Palenque, classico sito Maya, fa riferimento al 21 dicembre 2012 e la parte leggibile del testo è: “Alla fine di 13 Baktun, il 4 Ahau 3 Kankin, 13.0.0.0.0, qualcosa avviene quando Bolon Yokte discende.” Il glifo per il verbo che descrive che cosa succede è cancellato, così è stato sostituito con la parola qualcosa, ma è stata rappresentata la divinità Bolon Yokte che è intimamente connessa con guerra, conflitti e gli Inferi. Malgrado queste relazioni, Bolon Yokte è un dio spesso presente durante avvenimenti di creazione e questo significa che il 2012 è stato considerato dai Maya come una creazione o ricreazione del mondo, forse durante o a seguito di un periodo di guerra o conflitto e dominio degli Inferi e dei Signori degli Inferi. Periodo che in realtà stiamo già vivendo dall’11 settembre del 2001.
Però per capire meglio il messaggio dei Maya dobbiamo sapere che per loro, gli eventi nel cielo erano di fondamentale importanza. Indicavano tempi di morte, rinascita e il passaggio del tempo per le anime che vivevano in questa galassia e in questo sistema solare. ?
Noi oggi sappiamo di vivere nelle parti periferiche della nostra galassia, e la Via Lattea è l’ammasso stellare denso che vediamo quando guardiamo verso il centro della nostra galassia. Essa ci appare come una lunga striscia di stelle nel cielo sopra di noi. Per i Maya, il sorgere, passare e scendere della Via Lattea nel cielo segnava dei punti principali nel ciclo del tempo.
Ad Izapa, uno dei siti Maya più importanti, situato nella regione del Chiapas, ci sono innumerevoli immagini che dipingono un allineamento celeste raro che comparirà nei cieli negli anni intorno al 2012. Questo allineamento galattico segna la rinascita del solstizio di dicembre e la rinascita del Signore del Sole sui tentativi dei Sette Macao di sostituirlo. Il Signore del Sole sorge attraverso la Crepa Scura nella Via Lattea, collocata fra Sagittario e Scorpione. Il 21 dicembre 2012 segna la fine di questa era di 5125 anni in cui siamo vissuti e l’inizio di una Nuova Era della Terra.
La moderna astronomia per bocca del “bad astronomer” Phil Plait ci dice che: “l’allineamento non avverrà esattamente nel 2012, e in ogni caso è evidente che non esiste nessun motivo scientifico per supporre che questo debba avere un qualche effetto sulla Terra”.
Lo studioso inglese dei Maya, autodidatta e grande divulgatore John Major Jenkins che appartiene alla schiera di coloro che hanno beneficiato della data in questione e che sull’argomento ha scritto una quantità industriale di libri, conferma che comunque i Maya non davano alcuna importanza a questo evento astronomico.
L’archeologo David Freidel, docente alla Washington University a St. Louis dice in una intervista rilasciata a Newsweek: “Ho immediatamente accettato di parlare sull’argomento, prima che lo facessero i ciarlatani, I Maya ed i loro attuali discendenti, non vedono in esso alcun tipo di cataclisma. L’anno 2012 è nient’altro che il “resetting di un orologio”, un contachilometri che ricerca lo zero prima di ricominciare ancora il conto”.
Le parole di Freidel sono anche confermate dai Maya di oggi che vivono nella regione dello Yucatan che sono alle prese con problematiche quotidiane come la siccità che sta da tempo rendendo loro la vita difficile e, sono comprensibilmente seccati da tutto il rumore che si sta facendo attorno a questa data. Consapevoli anche che il 2012 è stato finora un grande business, ma di tutti questi soldi, niente arriverà nelle loro tasche.