Quali sono i profumi non testati su animali? Sempre più persone aderiscono alla filosofia cruelty free e così anche acquistare un profumo diventa una scelta consapevole. Ma attenzione: anche se leggete “non testato su animali” sulla confezione può comunque trattarsi di un prodotto con ingredienti di origine animale. Ecco come muoversi nel mondo dei profumi e dei prodotti non testati su animali.
Prima del lancio di Chanel No. 5, nel 1921, la maggior parte dei profumi era basata su essenze naturali, i fiori venivano lavorati con il classico metodo dell’effleurage (una particolare lavorazione dove il profumo viene estratto da ingredienti naturali e messo in una soluzione oleosa per catturare le note più intense). Ma l’uso di un elemento sintetico, come l’aldeide, usato appunto nel profumo donna più venduto al mondo ha cambiato tutto. La mitica essenza, amata dall’indimenticabile Marilyn Monroe, ha aperto la strada alla creazione delle note in laboratorio, un metodo più facile e soprattutto più conveniente rispetto all’effleurage e con una durata più lunga grazie alla presenza dei ftalati.
Va però fatta una precisazione: non tutti profumi sintetici sono innaturali, alcuni ingredienti come il linalolo, un liquido incolore e dolciastro, sono d’origine vegetale, mentre altri come il “persol”, un distillato del petrolio dal profumo di pesca, è spesso impiegato per cologne a buon mercato, non lo sono. Ma anche le essenze naturali hanno i loro problemi riguardo il rispetto degli animali, lo zibetto e il muschio sono solventi impiegati fino a poco tempo fa per la lavorazione degli oli. Adesso sono stati banditi per aderire in modo totale alla filosofia green.
Una scelta eco-friendly
Sempre più persone scelgono il rispetto per l’ambiente ed anche il profumo diventa una scelta consapevole, eco-friendly. I prodotti naturali sono sicuri per la nostra salute, quelli sintetici non si sa. Un altro aspetto importante è la scelta “cruelty free”, relativo ai test sugli animali. Sempre più persone sono contrarie nell’usare prodotti e anche profumi testati sugli animali. La buona notizia è che la lista delle aziende “cruelty free” si allunga. Qualche nome? Lush, Bottega Verde, Victoria’s Secret fragrance , Estee Lauder, Wet n’ Wild, Tommy Hilfiger, Donna Karan, Abercrombie &Fitch, L’Erbolario, L’Artisan Parfumeur, Stella Mcartney, Billy e altre.
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La lista Cruelty free
Per entrare nella lista “cruelty free” occorre ottenere la certificazione Icea (società indipendente di auditing) o Ecocert, in modo da aderire allo Standard “senza crudeltà”. L’adesione può anche essere fatta mediante l’associazione inglese Naturewatch. Questa aziende si impegnano a non testare il prodotto finito sugli animali e a non usare ingredienti testati sugli animali. Tutte le altre ditte che non seguono queste direttive non sono “cruelty free”, anche se riportano sulla loro confezione “non testato su animali”possono sempre utilizzare ingredienti di origine animale. Per essere completamente “cruelty free” le aziende devono ottenere la certificazione
Quali aziende?
Per sapere se la vostra fragranza preferita è totalmente “cruelty free” ci sono degli elenchi che vengono aggiornati costantemente. Leggere l’etichetta può essere d’aiuto, alcune riportano “no animal ingredients”,ma il miele e la lanolina, molto comuni nelle fragranze, per esempio sono attivi di origine animale. Per sapere di più potete consultare i seguenti siti: peta.org, consumo consapevole.org, vegahome.it, e altri website.
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