Dopo portatili, tablet, telefoni, orologi, Tv, Apple pare pronta per entrare di forza nel mercato automobilistico. Vedremo a breve iCar in giro per le nostre strade?
iCar: il nome è chiaramente d’invenzione dato che sulla futuribile auto di Apple per ora circolano soltanto indiscrezioni. Ma visto il successo che (quasi sempre) hanno avuto gli oggetti usciti dalla mente di Steve Jobs e dei suoi successori, l’aspettativa e la curiosità rispetto a questa svolta a quattro ruote della Mela non possono che essere alte. Dai chip ai cilindri? Più o meno, visto che Apple starebbe per acquistare Tesla Motors.
Tesla è poco nota da noi ma in realtà è una delle aziende più promettenti di là dall’Oceano: fondata da Elon Musk, già creatore di Paypal, ha prodotto la Tesla S, prima berlina elettrica dotata di un’autonomia praticamente pari a quella di un’auto ad alimentazione tradizionale (si parla di oltre 500 km per carica, con soli 4,4 secondi necessari per andare da 0 a 100 km/ora).
Apple sarebbe interessata a Tesla non solo per esordire nel mercato automobilistico più avanzato ma anche per sviluppare batterie sempre più performanti da inserire nei suoi dispositivi. Nel 2013 Tesla ha venduto oltre 22.000 automobili elettriche, questo nonostante a metà anno alcune auto si fossero incendiate, pare per cause esterne (urti con oggetti metallici, incidenti stradali).
A mettere fretta a Apple sono anche i progressi che la sua tradizionale rivale Google sta compiendo proprio in questo settore. Sono ormai alcuni anni che Google lavora a un prototipo di auto elettrica che si guida da sé con sistema operativo Android. Con un termine inglese si chiamano auto driverless, senza pilota, e pare che il sistema testato da Google stia dando buoni risultati anche su strada tanto che il suo capo progetto, Chris Urmson, dice che le auto driverless sono più sicure di quelle guidate da un automobilista medio.
Dunque proviamo a immaginare questo futuro prossimo: seduti in un’auto che diventa una sorta di salotto di casa in movimento, diciamo a Siri dove portarci, che temperatura mantenere nell’abitacolo, che grado di luminosità interna impostare, che musica far passare di sottofondo, che film farci riprodurre o che libro e rivista farci leggere nel corso del tragitto. Lei stabilirà il miglior tracciato in base alle condizioni di traffico e ci condurrà a destinazione. Unica differenza: probabilmente sarà più prudente di noi (un fattore rilevante della sicurezza delle auto driverless in fase di test è che rispettano categoricamente le distanze di sicurezza e i limiti di velocità, a differenza di noi umani).
Di Manuele Grosso
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