Un lungo articolo in prima pagina, un misto di serie considerazioni e qualche luogo comune, presentano ai lettori del Washington Post, il fenomeno Beppe Grillo. Il pezzo scritto da Anthony Faiola, ha per titolo: ‘Un comico vuole avere l’ultima risata nella crisi del debito italiano’.
Nella descrizione, si paragona Grillo all’economista liberale americano Michael Moore, allontanando l’immagine di nuovo “Duce” che spesso viene affibbiata al comico genovese. È lo stesso Grillo, rispondendo all’autore dell’articolo che cerca di chiarire quanto lontano sia il suo movimento dagli estremismi di destra: “Mi chiamano populista, ci chiamano nazisti e mi chiamano Hitler, ma non capiscono.
Quello che sta succedendo è che il nostro movimento sta riempiendo uno spazio simile a quello dei nazisti in Germania o Marine Le Pen in Francia. Ma non siamo per niente come loro. Siamo gente moderata e bellissima e siamo l’ultima cosa rimasta tra l’Italia e i veri estremisti”.
Nell’articolo è spiegato ai lettori che il Movimento di Grillo riempie un vuoto politico ottenendo circa il sostegno del 20% degli italiani e forse ancor di più dopo gli ultimi scandali che hanno toccato alcune regioni, in particolare il Lazio. Uno degli obiettivi del movimento, prosegue l’articolo, è quello di seguire il percorso di Argentina e Ecuador sospendendo il pagamento del suo debito nazionale”.
In un Parlamento debole e diviso, l’Italia, nei prossimi mesi, potrebbe essere lo scenario politico più inquietante sul palcoscenico europeo, segnando con le prossime elezioni il successo o la fine del futuro dell’euro. Beppe Grillo che, vuole promuovere un referendum sull’Euro, secondo il giornale americano, è in buona compagnia con altri leader populisti europei come Le Pen in Francia, Stronach in Austria e Geert Wilders in Olanda”.