Durante la lunga intervista a Porta a Porta, il premier Mario Monti ha spiegato passo passo la manovra e il perchè, anche se dolorosa, soprattutto per i pensionati, è necessaria. Presentando la manovra ha detto “ho invitato tutti a considerare che questa operazione di rigore, equità e crescita chiedeva sacrifici. Ma l’alternativa non era quella di andare avanti come niente fosse ma quella di correre il rischio che lo Stato non potesse pagare stipendi e pensioni. La cosa che mi ha fatto più soffrire è quando ho visto che per fare una cosa corposa bisognava chiamare a contribuire anche i pensionati e quelli con livelli molto bassi con il blocco dell’inflazione. A quel punto ho capito che bisogna chiamare a contribuire anche quelli dello scudo fiscale”. E qui, alla domanda di Vespa se è possibile tassare gli scudati, il premier ha detto: “Sì è possibile recuperare perché chi ha fatto rientrare i capitali è anonimo ma ci sono banche e istituzioni finanziarie, abbiamo fatto un’analisi attenta”. Vespa poi, parlando del malcontento dei sindacati e dello sciopero in programma il 12 dicembre, ha così risposto: “In passato ci sono stati scioperi, anche generali, per molto meno. Francamente capisco la reazione ma invito anche tutti a pensare cosa sarebbe accaduto al lavoro e alle pensioni senza questo intervento. Con i mezzi che ci erano dati – ha aggiunto – abbiamo comunque fatto molta più ridistribuzione di quanto non si sia mai fatto. Gli italiani capiranno e noi spiegheremo le nostre decisioni”. A questo punto Vespa chiede al premier, quali sono le possibilità per apportare modifiche, Monti, lapidario risponde: “Il Parlamento è sovrano, il tempo è poco, i margini pochissimi”. Riguardo alle aliquote Irpef, il premier ha così risposto: “Non le abbiamo alzate e non le alzeremo”. Alla domanda di Vespa se il governo chiederà la fiducia, Monti ha riposto: “E’ prematuro dire se metteremo la fiducia ma ho già spiegato che la finalità è approvare la manovra in tempi brevi e senza modificarla molto”.
Vespa poi si sposta su un altro argomento e chiede al premier come intende riformare il mercato del lavoro: “Il mercato del lavoro sarà il nostro prossimo cantiere e la concertazione sarà essenziale. Vorrei evidenziare che tutte le economie europee vanno verso un sistema che coniuga la flessibilità e sicurezza per il lavoratore”. Così Mario Monti definisce la cornice per riformare questo settore.
Poi si ritorna a parlare di euro e di conseguenze di un default italiano e Vespa chiede se siamo più forti della Grecia, il premier risponde in questo modo: “Si, siamo più forti della Grecia e per questo saremmo stati più colpevoli. Siamo il paese che è vissuto bene accumulando la ricchezza del passato più che produrne di nuova. Noi seguivamo la Grecia a tre mesi di distanza”
Infine, dice Monti, dopo una manovra che ha permesso al paese di “non deragliare dai binari” occorre che anche “le politiche economiche europee facciano i loro progressi. L’area dell’euro, insomma, deve essere ripensata rapidamente”. Confidando che – ora che si apre la ‘settimana’ dell’Europa – “l’Ue spalanchi gli occhi, i mercati spalanchino gli occhi per guardare a quello che ha fatto l’Italia. E lo ha fatto – ha sottolineato – per se stessa oltre che per le esigenze europee” ridando al paese “titolo per partecipare da protagonista e non da osservatore ai vertici internazionali”.
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