Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange è stato liberato ieri su cauzione, messa insieme dai suoi sostenitori, dopo aver trascorso nove giorni in una prigione britannica per presunti reati sessuali in Svezia. In verità si tratta di una libertà con alcuni vincoli che in primo luogo gli impediscono di lasciare il suolo inglese, oltre a indossare un braccialetto elettronico.
“Non ho molti timori sul fatto di essere estradato in Svezia. Ci sono preoccupazioni più grosse sull’estradizione negli Usa”, ha detto Assange ai cronisti a Londra, poco dopo essere stato rilasciato su cauzione, rivelando che la sua vera preoccupazione è che la Svezia possa essere solo una tappa intermedia, prima di essere estradato negli USA,
dove i procuratori federali Usa, come scrive il New York Times, stanno cercando prove che il 39enne australiano abbia cospirato con un ex analista di intelligence dell’esercito statunitense sospettato di aver fatto filtrare documenti riservati, al fine di incriminarlo.
Il fondatore di Wikileaks ha comunque dichiarato: “Abbiamo avuto un rumour dai miei avvocati negli Stati Uniti. Non è ancora confermato che ci sarebbe stata un’accusa formale nei miei confronti negli Usa”.
17 dicembre 2010
Si anche io credo che libero sia non solo più pericoloso lui, ma anche più in pericolo la sua vita… insomma lo sappiamo bene che gli americani non perdonano…
io sinceramente se fossi nei panni di Assange avrei più paura ad essere libero che a rimanere in prigione…