Un’intesa di massima sulla giustizia , e sulla riforma delle norme sul lavoro, in particolare dell’articolo 18 che dovrebbe uniformarsi al cosiddetto “modello tedesco”, ovvero: in caso di licenziamento disciplinare ingiustificato, il lavoratore avrebbe diritto, a discrezione del giudice, o al reintegro o all’indennizzo fino a 18 mensilità e non a entrambi come accade ora. Sono questi, secondo quanto scrive oggi il Corriere della Sera, i risultati del vertice (durato circa cinque ore e mezza) tra il presidente del Consiglio Mario Monti e i leader dei tre principali partiti che sostengono il governo Monti, Angelino Alfano , Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini .
In una nota diffusa da Palazzo Chigi a vertice non ancora concluso si leggeva che i punti centrali dell’intesa sono stati quelli dell’integrazione di “una più ampia disciplina anticorruzione nel disegno di legge dell’on. Alfano”, di “una nuova disciplina delle intercettazioni telefoniche, tenendo conto delle iniziative dei gruppi parlamentari”, di “una soluzione equilibrata e condivisa sulla responsabilità civile del magistrato” e di “una revisione del processo del lavoro che ne riduca la durata e che ne rafforzi l’efficacia in termini di certezza del diritto”.
Nulla di fatto invece sulla riforma della Rai, dove permane lo stallo tra il Pdl, che vuole procedere alle nomine in base alla legge Gasparri, e il Pd, che chiede una nuova governance. I problemi della Rai saranno quindi discussi in un prossimo vertice. Rinviata anche la discussione sulle misure per la crescita.