Usa e Cuba hanno normalizzato le loro relazioni, con mediazione di Papa Francesco. Riaperte le reciproche ambasciate, cittadini statunitensi potranno andare sull’isola usando anche le loro carte di credito.
Usa-Cuba: tornano le relazioni tra i due Paesi dopo decenni di relazioni che definire burrascose sarebbe un eufemismo. Da ieri le due nazioni americane hanno sostanzialmente normalizzato i loro rapporti e la cosa pare incredibile conoscendo un attimo la storia e sapendo come il tutto è avvenuto.
Dal 1961 nessuna relazione diplomatica
La rivoluzione castrista a Cuba, l’inserimento del “virus” comunista a poca distanza dalle coste statunitensi, in un momento dove la guerra fredda imponeva una politica fortemente anti-comunista. I missili sovietici inviati sull’isola che quasi portarono il mondo alla terza guerra mondiale. Un tentativo di colpo di stato fomentato dagli stessi Stati Uniti. Migliaia di emigrati cubani oggi residenti all’estero. Spie arrestate e detenute da anni se non decenni. Un embargo decennale applicato dagli Stati Uniti. Questo è per sommi capi il recente, bellicoso, passato tra i due Paesi.
Papa Francesco mediatore
Che poi l’accordo tra (l’ex?) diavolo capitalista, (l’ex?) diavolo marxista sia avvenuto per l’intermediazione del Vaticano e di Papa Francesco è ancora più sorprendente e segna veramente quasi una fine storica delll’epoca delle ideologie.
Per dire negli Stati Uniti il partito comunista è stato spesso costretto alla clandestinità o direttamente sciolto dal governo. Cuba ha espropriato raffinerie e industrie statunitensi e subito la famosa invasione della Baia dei Porci. La religione da oppio dei popoli è diventata per mezzo del suo massimo rappresentante, il papa, un intermediario tra la potenza simbolo del capitalismo e quella simbolo della rivoluzione comunista. Insomma: è un mondo che cambia.
Papa Francesco, secondo le ricostruzioni, era intervenuto per sollecitare le liberazione del contractor statunitense Alan Gross, accusato di essere una spia, e detenuto dal 2009 ma oggi in cattive condizioni di salute.
Il pontefice avrebbe scritto a Obama e Raoul Castro per invitarli non solo ad un accordo su questa situazione specifica ma anche ad una trattativa più complessiva. Cosa che è avvenuta. E la frase usata da Obama a commento della svolta, “Todos somos americanos” è emblematica: si guarda a ciò che unisce più che a cioò che divide e ha diviso.
Vedi anche: il Papa a Cuba ha incontrato Fidel Castro.
Cittadini Usa potranno andare a Cuba
Gli Usa hanno riaperto la loro ambasciata a L’Avana, a Cuba si potranno usare carte di credito statunitensi, saranno attivate linee di scambio riguardanti alcuni prodotti, per ora comunque molto limitate nell’entità complessiva dato che l’embargo resterà in vigore (lo può eliminare solo il Congresso, che ora è a maggioranza repubblicana), per dire si potrà portare da Cuba agli Stati Uniti tabacco per 100 dollari. In sostanza sarà permesso introdurre da Cuba piccole quantità di beni commerciali.
Infine cittadini statunitensi potranno viaggiare a Cuba per incontrare parenti o per relazioni di affari e di istruzione (non ancora per semplice turismo, quindi).
Foto Will White – Wiki. Copy CC By 2.0.
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