Prendono il via oggi in Tunisia tre giorni di lutto proclamati dal governo transitorio in onore delle vittime degli scontri che nei giorni scorsi hanno portato alla caduta del presidente Zine al-Abidine Ben Ali. Le autorità parlano ufficialmente di 78 morti mentre, mentre l’Alto Commissariato Onu per i diritti umani ha riferito di 100 morti nelle ultime cinque settimane. Per la mattinata, intanto, è stata convocata una manifestazione nel centro di Tunisi dai gruppi di opposizione contro il partito dell’ex presidente Zine el-Abidine Ben Ali. Si prevede che la marcia abbia un maggiore seguito rispetto a quelle degli ultimi giorni.
Altri cortei sono stati organizzati anche nelle principali città del paese, come Sfax, Monastir, Kasserine e Sousse. Gli organizzatori chiedono al governo che venga messo al bando Rcd e che sia allontanata dalla vita politica l’intera leadership del partito di Ben Ali. Ieri, per rassicurare la popolazione, tutti i ministri del nuovo esecutivo provenienti dalla vecchia nomenclatura hanno dato le dimissioni dall’Rcd e, contestualmente, il governo ha anche confermato di essere pronto a varare un provvedimento di amnistia generale che permetta il rientro in Tunisia di tutti gli oppositori sul cui capo pendono condanne di vario genere. Tra loro anche il leader islamico Rachid Ghannouchi, che guida il partito Ennahdha (Risveglio).
Intanto blogger tunisini vicini all’opposizione sostengono che il nipote del deposto presidente tunisino Ben Ali, Imed Trabelsi, non sarebbe morto durante la rivolta di Tunisi, come affermato nei giorni scorsi dai media internazionali, ma sarebbe ancora vivo e rifugiato in Italia.
21 gennaio 2011
E’ vero,purtroppo il lutto non riporterà quelle tre vittime in vita, ma almeno le ricorderà con dignità , onore e rispetto…
Peccato per quelle povere vittime…