E’ lui. L’uomo che ha ucciso Melissa e ferito altre cinque studentesse, il killer che ha seminato il terrore in tutta Italia con una bomba davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi ,ora ha un volto e un nome: a 18 giorni dall’attentato, inquirenti e investigatori hanno fermato Giovanni Vantaggiato, sessantottenne titolare di un deposito di carburanti agricoli di Copertino, un paese in provincia di Lecce. Dopo nove ore d’interrogatorio, l’uomo, sposato con due figli, avrebbe fatto le prime ammissioni su elementi che non poteva negare e ammesso le sue responsabilità : “sì, quella bomba l’ho fatta io da solo. L’ho pensata e l’ho costruita”.
La svolta nelle indagini è stata annunciata dallo stesso capo della polizia seppur in maniera molto vaga. “Su Brindisi ho sentito tante sciocchezze, la mafia locale, terrorismo brigatista, Cosa Nostra. Ma non c’entrano nè la mafia nè gli anarco-insurrezionalisti del Fai – dice Antonio Manganelli agli allievi della scuola di polizia interforze
Noi ci troviamo di fronte ad indagini che devono dare una risposta e quando sapremo chi è stato sapremo anche la matrice. E ci arriveremo a chi e’ stato”. Chi lo ha ascoltato non ha potuto non notare un certo grado di sicurezza nelle sue parole. Il sessantottenne, che alternerebbe momenti di lucidità ad altri di confusione, avrebbe agito per una vendetta privata, i cui contorni sono ancora da definire.
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