Se è un genio, il bambino soffre di solitudine

Vostro figlio è un genio? A Pavia nasce  il primo laboratorio per aiutare i ragazzi di talento

(25 ottobre 2009) – La genialità, si sa, è virtù rara. Il 60% della popolazione ha infatti un quoziente intellettivo che vola non troppo in alto, mediamente tra 85 e 115. Quanto ai “plusdotati”, invece, ne esistono di vario genere: dal classico “genietto “ della matematica al bambino con una predisposizione musicale fuori dal comune. Ci sono poi talenti che toccano la sfera emotiva, e altri che potenziano la creatività.«Una statistica vera e propria è impossibile — riassume la neuropsicologa Anna Maria Roncoroni — ma stando ai modelli più accettati nello studio della plusdotazione, potrebbe rientrarvi a vario titolo anche l’8-10% della popolazione». Bambini che rischiano di ritrovarsi al margine del gruppo dei coetanei: etichettati come “strani” perché troppo precoci, “problematici” perché disattenti o annoiati o “disobbedienti” perché iperattivi. Spesso possono soffrire di solitudine.

Ha così fatto discutere il caso di Vincenzo Iozzo, ventenne studente al Politecnico di Milano, che qualche mese fa ha scoperto un “buco” nel sistema operativo MacOs, oltre alla possibilità di forzare l’iPhone per rubare i dati in esso contenuti. Imprese da hacker, le sue, che gli hanno spalancato le porte della notorietà. Chiamato a discutere in conferenze sulla sicurezza, ha ha pure ricevuto un’offerta di lavoro niente meno che dalla Apple. Plusdotato, come si dice in gergo riferendosi alle grandi potenzialità dell’intelletto, per Vincenzo la vita a scuola non è stata però facile. Anzi. Spesso isolato perché considerato poco più che iperattivo, questo ragazzo di origine clabrese è la testimonianza di come spesso non si è in grado di riconoscere un genio quando lo si ha dinanzi. Ecco perché presso l’Università di Pavia è nato il “Laboratorio di ricerca/intervento sul talento e la plusdotazione”.
«In un’epoca come la nostra – dichiara la psicologa Assunta Zanetti del neonato Laboratorio pavese -, che richiede competenze di sempre più alto livello, diventa cruciale aiutare i nostri giovani di talento a sviluppare appieno il loro potenziale». In realtà, l’intento è puntare su un progetto di più ampio respiro: in questa direzione, gli interventi del Laboratorio sono rivolti non solo agli studenti ma anche alle famiglie ed agli insegnanti, supporto indispensabile e punto di riferimento durante la crescita.

 

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