ll Codacons si rivolge alla Finanza per far luce sul televoto
22 febbraio 2010
Per cosa sarà ricordato il 60esimo festival della canzone italiana? Per la canzone che ha vinto? Per la qualità delle altre canzoni in gara? Per la presenza di importanti ospiti stranieri o per la competenza delle giurie che hanno giudicato i brani? Probabilmente non sarà niente di tutto questo. L’immagine certamente più forte e più bella, più della sfarzosa scenografia, più degli abiti di scena della Clerici, è certamente quella dei professori d’orchestra che lanciano gli spartiti sul palco per dar corpo alla dissociazione delle loro orecchie educate alla musica, in contrasto con il gusto “del popolo sovrano” così come più volte detto dalla Clerici. Uno dei rarissimi momenti di indignazione estetica vissuti e visti negli ultimi anni in televisione. Così come più della musica, più delle canzoni, il suono che maggiormente riecheggerà nella nostra mente ripensando a questa settimana sanremese, sarà quello dei fischi e delle contestazioni rivolte in particolare al trio sabaudo-patriottardo, Pupo, Emmanuele Filiberto e tenore a seguito.
Forse però il vero obiettivo della contestazione è stato il sistema di votazione basato sul televoto che ha portato nelle due prime posizioni, due canzoni che erano già state eliminate e successivamente ripescate.
Il Codacons, assieme all’Associazione utenti radiotelevisivi, si è rivolto alla Guardia di Finanza ed al Garante per la comunicazione, Calabrò, chiedendo loro di sequestrare tutti i televoti relativi alle prime tre posizioni, per verificare se le utenze di provenienza, non siano collegate ad agenzie specializzate che notoriamente, svolgono questo mercato. Soprattutto i finanzieri dovranno capire se queste società non abbiano in essere rapporti economici o interessi con i partecipanti alla gara, considerando che il vincitore (per il secondo anno consecutivo) è un prodotto del programma Amici della De Filippi, che il trio è costruito da Pupo con avvallo dello staff artistico di viale Mazzini ed il terzo , Marco Mengoni è il prodotto di un altro programma tv come X-factor, così come lo è anche il vincitore dei giovani Tony Maiello. Tra l’altro, la società che produce X-Factor, appartiene allo stesso gruppo della società che ha gestito il televoto.
Il Presidente del Codacons Carlo Rienzi ha dichiarato –“ Vogliamo verificare la provenienza dei televoti. In passato molti partecipanti ai reality per esempio, hanno confessato che ci sono agenzie a pagamento che assicurano voti. Allora, nel caso di Sanremo, se fosse vero, a vincere non sarebbe stata la canzone migliore ma chi ha più soldi da spendere. Una vera e propria truffa insomma».
Il sistema di voto di questo Festival era volutamente complicato? Un fatto certo è che ha gettato nella confusione i giornalisti, gli artisti, gli orchestrali e il pubblico. Così come un altro fatto è che i numeri delle votazioni non sono stati resi pubblici ed inoltre non è stato accettato un rappresentante dei giornalisti che verificasse le operazioni.