Oggi inizia il pontificato di Papa Francesco, nuovo vescovo di Roma. Tutto è pronto, in piazza San Pietro per la celebrazione che comincerà alle 9.30. Il Papa lascerà lascerà casa Santa Marta alle 8.45, la casa dove risiede dal giorno di inizio del conclave, e prima di indossare i paramenti per la celebrazione, farà un lungo giro in piazza sulla papamobile per salutare più fedeli possibili.
Per le celebrazioni di oggi, sono previste 132 delegazioni ufficiali di altrettanti Paesi del mondo. In primis quella italiana guidata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal premier Mario Monti.
Ieri mattina, Papa Francesco ha pranzato con la presidentessa dell’Argentina, Cristina Fernández de Kirchner. Un “incontro cordiale” è stato definito da padre Federico Lombardi, direttore della sala Stampa della Santa Sede. Nel passato ci sono stati spesso momenti di tensione tra i due.
Sarà il cardinale decano Angelo Sodano a consegnare al Papa, durante la celebrazione, sull’anello, di argento dorato, opera dell’artista Enrico Manfrini, è raffigurato, secondo la tradizione, san Pietro con le chiavi.
Ieri è anche stato reso pubblico lo stemma pontificio. È sormontato dalla mitria, il copricapo dei vescovi, e non dalla tiara come già aveva fatto il suo predecessore. Nello scudo il Papa ha voluto conservare gli stessi elementi scelti per il suo stemma episcopale: in alto c’è l’emblema dei gesuiti, un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere in rosso IHS, monogramma di Cristo; in basso la stella che simboleggia la Madonna e il fiore di nardo che indica san Giuseppe.
Il motto, “miserando atque eligendo”, è tratto dalle “Omelie” di san Beda il venerabile che, commentando l’episodio evangelico della vocazione di san Matteo scrisse: “Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: ‘Seguimi'”. Un’omelia che è un omaggio alla misericordia divina molto cara anche a Giovanni Paolo II.