La riforma della scuola, una vera “rivoluzione” o l’ennesima collezione di buoni intenti? Ed รจ questa la riforma di cui la scuola ha realmente bisogno?
Di riforma della scuola si parla a ogni governo e non c’รจ ministro dell’istruzione che non metta mano a percorsi di studio, sistema di reclutamento degli insegnanti, programmi. Leggiamo un sacco di sigle, Tfa, Pas, Bes, Pof, una specie di segreto codice morse dove alla pedagogia si sostituisce l’acronimo.
Oggi la scuola ha tanti problemi: burocrazie, quantitร assurde di carte da dover compilare prima, durante e dopo la fine dell’anno scolastico, magheggi per prendere piรน punti con corsi e master non sempre di specchiata correttezza, tempi assurdi per l’effettivo inserimento, anche dopo aver passato corsi abilitanti e concorsoni. E una totale assenza della verifica della competenza del docente, per non parlare di quella della bontร dei libri di testo spesso infarciti di pedanterie, approssimazioni e inesattezze (ci รจ capitato una volta che il verso “per l’altezze l’amai del suo dolore” di una celebre poesia di Saba, in un libro adottato a scuola diventasse in nota “l’amai per la profonditร del suo dolore”, con un tragico e ironico capovolgimento di senso).
La vera riforma della scuola dovrebbe essere un avvicinamento ai modelli dove si cancella totalmente la burocrazia intermedia, quell’orrore fatto di graduatorie, provveditorati, uffici scolastici regionali, provinciali ecc. Ci sono sistemi in Europa dove si esegue una chiamata diretta “calmierata” dei docenti. Sono i presidi, magari con la collaborazione delle amministrazioni locali e dei rappresentati dei genitori, che provvedono direttamente ad assumere e fare selezione.
Una riforma dovrebbe passare per la vera competenza dell’insegnante: l’amore per la sua materia e il desiderio di trasmettere questo amore agli studenti. Un insegnante di questo genere non ha bisogno di libri, per lui il programma deve essere un “arco cronologico” da coprire o una serie di competenze da far raggiungere: il miglior “come” per realizzare tutto questo lo troverร da solo. Il libro che dovrebbe utilizzare non dovrebbe essere altro che un eserciziario, una raccolta di testi, nulla di piรน, il resto ce lo dovrebbe mettere la sua preparazione e la sua esperienza.
La scuola dovrebbe essere quel sistema integrato di pratiche concrete, libere e attive, cose che dicevano personaggi come John Dewey oltre un secolo fa, uomini che oggi inorridirebbero di fronte alla tremenda tortura delle analisi logiche dove rigorosamente e meccanicamente vanno divisi complemento di materia, specificazione, denominazione.
Questi sono alcuni spunti che vengono in mente a noi, pensando ad una possibile riforma della scuola. Intanto perรฒ vi diamo i punti annunciati dal governo:
Assunzione di 150mila precari
Sono i docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e quelli che hanno passato il concorso 2012 ma non sono ancora stati inseriti. 150 mila persone che il governo promette di assumere entro settembre 2015.
Basta supplenze e piรน ore di lezione
L’immissione di questi insegnanti comporterร , secondo il piano del governo, la fine delle supplenze annuali, maggiore continuitร didattica, un ampliamento dell’offerta formativa con nuove attivitร didattiche complementari.
Si diventerร insegnanti solo tramite concorso
Dal 2016 l’immissione di personale nella scuola avverrร solo tramite concorso e saranno abolite le graduatorie ad esaurimento. Il previsto concorso del 2015 metterร in palio 40 mila cattedre per il triennio 2016-2019 e sarร l’ultimo cui potranno partecipare anche i laureati prima del 2001-2002 che non sono abilitati.
Valutazione docenti
I docenti avranno una sorta di pagella pubblica, consultabile online, che si fonderร su crediti ottenibili grazie a formazione, ore supplementari svolte all’interno della scuola, miglioramenti ottenuti nell’apprendimento degli studenti.
Paga insegnanti
Ci sarร una parte di stipendio fissa e una variabile, anno per anno, che dipenderร dalle attivitร svolte. Gli aumenti del fisso saranno stabiliti ogni triennio sulla base dei crediti accumulati (solo il 66% dei docenti di una scuola avrร lo scatto e saranno coloro che avranno maturato piรน crediti).
Educazione musicale alle elementari e un’ora di ginnastica
Verranno introdotte due ore di educazione musicale, a settimana, in IV e in V classe. Inoltre ci sarร un’ora di ginnastica (speriamo, s’intenda, in piรน) sempre a settimana.
Poi ci sono altre cose, in totale 136 pagine, se avete voglia di dare un occhio andate a scaricare il documento qui. Ma la cose piรน importanti ci parevano queste. Se possiamo chiudere con un sorriso: chi ha avuto la bontร di leggere, o almeno sfogliare, tutto il documento ha trovato anche formule un po’ astruse come queste:
“Non solo numero, ma good law: il nudging sbarca al Miur”.
“Gli early leavers sono giovani disaffezionati da una scuola che non riesce a tenerli a sรฉ”.
Qui sotto la presentazione della riforma della scuola fatta dal premier Renzi:
ยฉ Riproduzione riservata