Le gravidanze precoci sarebbero, stando ad uno studio Usa, un fenomeno diffuso nei Paesi in cui la religione ha un forte influsso
(25 ottobre 2009) – Più lo Stato è conservatore dal punto di vista religioso, più è alto il numero delle sue ragazze madri. E’ il sorprendente risultato di un’indagine condotta negli Usa da Joseph Strayhorn della Drexel University e University of Pittsburgh. Nell’articolo pubblicato sulla rivista Reproductive Health si legge che la forte religiosità di stampo tradizionalista, scoraggia l’uso dei contraccettivi tra le giovanissime (incidendo sul tasso di gravidanze precoci) ma non influisce sull’attività sessuale in sé. Grazie ad un sondaggio condotto in numerosi stati Usa che misura l’indice di religiosità ("Pew Forum Religious Landscapes Survey") e grazie anche ai dati forniti dai Centers for Disease Control and Prevention sulle gravidanze precoci e gli aborti volontari, e ai dati sul reddito forniti Bureau of Census Usa, i ricercatori sono giunti alla conclusione che nelle comunità molto religiose, le giovanissime sono più restie all’uso di contraccettivi, gli aborti volontari sono inferiori e il reddito non influisce sul numero delle giovani madri.
Se negli Stati Uniti le ragazze sono consapevolmente restie all’uso dei contraccettivi nel rispetto dei valori tradizionali, in Inghilterra, malgrado gli sforzi del Governo con campagne informative e di sensibilizzazione, le ragazzine continuano a rimanere incinte. Circa 30 mila gravidanze indesiderate all’anno di madri al di sotto dei 18 anni, 5 mila di madri tra i 14 e i 16 anni. Educazione sessuale, educazione all’uso dei contraccettivi, una corretta informazione sui danni causati dall’alcool e droghe e infine un’educazione sulle relazioni sociali. E’ quanto propone il Governo per debellare il fenomeno delle gravidanze tra le giovanissime. Sembra tuttavia non bastare ed ecco la proposta scioccante di sei scuole dell’Oxfordshire: dare gratuitamente la pillola del giorno dopo alle ragazzine dagli 11 ai 13 anni che confessano di avere avuto un rapporto sessuale non protetto. Basterà recarsi all’infermeria della scuola dopo aver spedito un sms di aiuto. E se il rapporto è avvenuto durante il week-end? A disposizione , un numero verde per le emergenze. Il tutto di nascosto da mamma e papà.
Contrarie le associazioni a tutela della famiglia che sottolineano il messaggio sbagliato di sesso libero che viene dato alle ragazzine. Controbbattono le rappresentanti delle scuole: il fenomeno delle gravidanze indesiderate tra le giovanissime è innegabile, è un problema sociale vero e proprio da non nascondere. Le autorità scolastiche assicurano che la pillola non viene data sempre, dipende dai singoli casi. Favorevoli alcune organizzazioni non governative che assistono le giovani rimaste incinte nella sofferta scelta di un aborto. Tutti concordi, ad ogni modo, nel non sottovalutare il ruolo educativo della famiglia.