Ci sono tanti modi per farsi pubblicità in questo paese. Tanti modi per uscire dall’anonimato della posizione, forse più in basso nella carriera politica, di consigliera di quartiere e finire per qualche ora sulle prime pagine di tutti i media nazionali, condite anche da interviste di pentimento radiofoniche e televisive.
Il caso attuale, riguarda per l’appunto, una consigliera leghista di quartiere di Padova, Dolores Velandro che, per commentare un articolo di un sito specializzato nella pubblicazione di “crimini degli immigrati” (e già su questo ci sarebbe qualcosa da dire), dove si parla della presunta violenza di un africano ai danni di una donna italiana, sulla propria pagina Facebook, pubblica la foto del ministro Cecile Kyenge, e scrive in maiuscolo “MA MAI NESSUNO CHE LA STUPRI, COSI’ TANTO PER CAPIRE COSA PUO’ PROVARE LA VITTIMA DI QUESTO EFFERATO REATO??????? VERGOGNA!”.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Per prima quella dello stesso ministro Kienge: “Questo linguaggio non mi appartiene, perché istiga alla violenza tutta la cittadinanza. Chiunque deve sentirsi offeso, non solo io”. “Qualunque attacco mi arrivi non permetto a nessuno di togliermi il sorriso”.
Commenti anche da parte del premier Letta e dal presidente della Camera Boldrini che hanno stigmatizzato l’accaduto. Più significativa ma obbligata, la reazione della Lega che ha espulso la Velandro dal partito.