Secondo Angela Merkel, il fulmine che ha colpito l’aereo presidenziale francese è stato un buon segno, come se il cielo avesse voluto ammonire il neo eletto all’Eliseo per aver voluto sfidare la volontà dell’inossidabile cancelliera tedesca che, nei mesi addietro, durante la campagna elettorale francese, si è sempre rifiutata di ricevere Hollande e, oggi che è il nuovo presidente della Francia, non ha potuto fare a meno di incontrare assieme a tutto il suo bagaglio di richieste, rivendicazioni e proposte per un’Europa che esca dalla crisi non soltanto imponendo sacrifici e rigore ma ricercando il rilancio dell’economia e la crescita. “Non ho nessun dubbio che esistano punti di accordo” sulla crescita fra di noi, ha detto la Merkel ribadendo anche che la Grecia deve rimanere nell’Eurozona, mentre Hollande ha sottolineato che la crescita “non deve essere soltanto una parola” e che il 23 maggio, al Consiglio europeo informale, e poi a quello vero di un mese dopo, “sul tavolo deve esserci tutto, anche gli eurobond”.
Durante la conferenza stampa al termine dell’incontro, nessuno ha fatto marcia indietro, né la Merkel né Hollande hanno dissimulato le difficoltà : “Volevo conoscere il nuovo presidente”, ha esordito la Merkel. “Non l’avevo mai incontrata ma la sua fama aveva varcato le frontiere”, ha risposto sorridendo Hollande. Quando un giornalista ha chiesto in che lingua avessero parlato, il presidente ha sottolineato che si è parlata la lingua “universale della comunanza di interessi, della rispettiva intelligenza, della volontà di trovare una soluzione”. Sorrisi, assensi e una dichiarazione finale di volontà di “andare avanti” per il “bene dell’Unione”, pur tra le evidenti differenze: questo il senso di una serata che per Angela Merkel ha permesso ai due leader di “cominciare a fare conoscenza”.