Giornata cruciale per la legge sul federalismo, oggi la commissione bicamerale sull’attuazione del federalismo dovrà pronunciarsi sul testo presentato dal governo, al momento la situazione è di parità 15 a 15. Bossi ha già fatto sapere ieri che se la legge non dovesse passare si ritorna alle urne, nonostante tutte le rassicurazioni avute da Berlusconi che, in questo momento, teme le elezioni più dei magistrati. Anche la Padania di oggi è sulla stessa linea del leader del Carroccio. La Loggia ad offrire ancora una chance al federalismo, con una interpretazione regolamentare che consenta, in caso di parità in commissione, di far esprimere anche le aule parlamentari, dove il centrodestra è maggioranza anche da solo. Berlusconi, intanto, continua a tessere la sua tela per evitare che si vada alle elezioni in primavera. Dopo gli altisonanti annunci di risanamento e rilancio dell’economia dei giorni scorsi, ieri, ha incontrato il ministro Tremonti che non aveva ben digerito la mancata consultazione né nell’occasione della lettera al Corriere né a proposito del piano di sviluppo che avrebbe in mente il cavaliere che, in queste ore, punta molto a tirarsi fuori dall’angolo delle inchieste “rianimando” l’attività di governo e parlando solo di “nuova scossa” da dare all’economia, per far dimenticare il caso Ruby. Intervistato al Tg1, dove le nottate di Arcore e le accuse di prostituzioni non vengono nemmeno sfiorate, Berlusconi ha detto: “Per tornare a crescere – dice il premier – l’economia ha bisogno di una scossa, e per questo, abbiamo predisposto un piano della crescita, che secondo noi dovrebbe dare una grande scossa, forse una delle più forti della storia italiana. L’obiettivo è l’incremento del Pil del 3-4% in 5 anni”.
3 febbraio 2011
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Il premier ha sempre fatto così. Ha sempre cercato l’appoggio degli italiani sviando le accuse che gli si rivolgevano, accusando a sua volta la sinistra e infine promettendo agli italiani qualcosa che poi alla fine o non riesce a mantenere oppure fa solo in parte ed anche male