«Se fallisce il progetto del Fli lascio la politica». Senza mezzi termini il presidente della Camera ha risposto così alla domanda di Lilli Gruber che lo ha intervistato ieri sera su La7. «In questa partita politica mi gioco tutto, ma ho fiducia nella capacità degli italiani di valutare la mia scommessa». Ha precisato Fini che ha cercato di tenere un profilo basso proprio per evitare ulteriori polemiche tra cariche istituzionali. Riguardo a sue eventuali dimissioni dalla carica, che ora ricopre Fini, ha così risposto: «Non credo che mi dimetterò, perché non c’è nessun conflitto», ha spiegato Fini. E poi, ha aggiunto, «la terzietà del presidente della Camera va valutata come guida di Montecitorio, quando rappresenta le istituzioni. Del resto», ha aggiunto, «non voglio uno scontro con Berlusconi, ma vorrei che si ragionasse». Il presidente della Camera, riguardo ai problemi giudiziari di Berlusconi, ha poi detto: «è giusto che si difenda nel processo». Specificando però che: «con Berlusconi abbiamo una concezione diversa, se ritiene che il fatto di essere eletti dal popolo significa non poter essere sottoposti a processo». Un’ulteriore stoccata Fini l’ha poi riservata sul metodo di selezione della classe dirigente del premier che, secondo il presidente della Camera, avviene «con il metodo Minetti», cioè per motivi che non hanno «nulla a che vedere con la politica». Alle domande sul caso Ruby, Fini ha risposto:«La polemica deve essere fondata su questioni politiche, non accetto né il gossip né la barbarie attuale, altrimenti mi comporterei come certi ambienti vicini a Berlusconi». Inevitabile anche la domanda sulle continue polemiche da parte del premier, nei confronti del capo dello Stato, alla quale Fini ha risposto con un esempio: «Non voglio polemizzare con il presidente del Consiglio, ma se ad un esame di diritto costituzionale uno dicesse» quel che ha detto lui sui poteri del presidente della Repubblica, «lo studente sarebbe bocciato». Disponibilità invece a discutere sull’immunità parlamentare con la seguente proposta: «stabiliamo che ci vuole una maggioranza di due terzi per respingere l’autorizzazione». E poi, una precisazione, rivolta a Berlusconi: «è insopportabile una concezione della autorizzazione a procedere che garantisca impunità».
di Redazione Donnesulweb
1 marzo 2011
Prima ritenevo che Fini potesse essere davvero un giusto successore dell’attuale premier, ma ora dopo tutto quello che è successo e che si è detto e fatto, sinceramente credo poco anche nell’affidabilità di Fini, e mi dispiace!
Io non gli auguro di fallire, però spero che se davvero le cose per Fini non dovessero andare bene, abbia il coraggio di dimettersi davvero!!!