Sesso in cambio di affari. Per i magistrati inquirenti, il procuratore Antonio Laudati, e i pubblici ministeri Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis, Tarantini aveva messo in piedi un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Otto gli indagati: i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, le soubrettes Sabina Began, Francesca Lana e Letizia Filippi, l’avvocato Salvatore Castellaneta, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia.
Nell’avviso di conclusione delle indagini ventisette i capi di imputazione. I magistrati ricostruiscono il sistema messo in piedi da “Gianpi”: l’ex imprenditore avrebbe reclutato donne da portare nelle residenze del presidente del Consiglio, per accreditarsi nel mondo dell’ imprenditoria. Per ottenere appalti e agevolazioni finanziarie. Alle ragazze, trenta quelle finite nelle carte dell’inchiesta, impartiva ordini su come comportarsi, come vestirsi e cosa fare per far divertire il premier. “Non metterti i tacchi”, la raccomandazione ricorrente.
Tarantini provvedeva anche a pagare le spese di viaggio,tutto per fortificare il rapporto con Berlusconi e ottenere incarichi istituzionali e “allacciare avvalendosi della sua intermediazione rapporti di tipo affaristico con i vertici della Protezione civile, di Finmeccanica spa, di società a quest’ultima collegate (Sel Proc sc., Selex sistemi integrati spa e Seicos spa), di Infratelitalia spa e altre società ”, scrivono i pm. Nella lista degli indagati non sono finiti soltanto i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, ma anche volti noti dello spettacolo: Sabina Began, Francesca Lana e Letizia Filippi. Sabina Began, soprannominata “Ape regina”, era tra le preferite del premier. Colei che organizzava le feste. Centrale anche il ruolo degli altri tre indagati: Salvatore Castellaneta, un avvocato di Brindisi, referente dei party privati di Berlusconi a Milano, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia, altri intermediari.
Tarantini avrebbe tentato di persuadere a prostituirsi anche l’attrice Manuela Arcuri, alla quale promise una partecipazione al festival di Sanremo. Ma l’Arcuri rifiutò. Altre donne, al contrario, accettarono lo scambio e parteciparono alle “serate galanti”, come Maria Teresa De Nicolò, Carolina Marconi, Camille Charao Cordeiro (Palazzo Grazioli), Barbara Montereale (villa Certosa), Sara Tommasi, e la stessa Patrizia D’Addario. Negli atti ci sono solo sintesi di poche righe dei colloqui intercorsi e intercettati tra Berlusconi e Tarantini. In un’ intercettazione il premier direbbe: “Chi mi porti stasera?”.
I due parlano anche di Guido Bertolaso e di Finmeccanica. Il capo della Protezione civile ha smentito tutto. ½Sfido chiunque a trovare nelle centomila intercettazioni dell’inchiesta di Bari traccia di un mio intervento per favorire Tarantini o persone a lui vicine”, ha riferito. Perchè le intercettazioni, lo ha detto la procura, sono centomila. I magistrati fanno cenno anche ai regali – contenuti in buste – che il capo del governo avrebbe consegnato “solitamente” alle donne sue ospiti. Feste che i legali di Berlusconi hanno definito “solo serate conviviali”.