“Odyssey Dawn” è scattata ufficialmente ieri alle 17.45 con il primo attacco degli aerei francesi, inglesi e canadesi sopra i carri armati di Gheddafi, distruggendone alcuni. Quasi in concomitanza, a Parigi, Sarkozy annunciava l’inizio delle operazioni congiunte con Usa, Gran Bretagna, Canada, Italia per far rispettare la risoluzione Onu votata l’altra notte e lasciando uno spiraglio diplomatico a Gheddafi nel caso in cui quest’ultimo si ravvedesse, rinunciasse a sparare sul suo popolo e desse le dimissioni, ipotesi tutte molto improbabili conoscendo il colonnello.
Sarkozy, dal suo punto di vista, benedice questa opportunità che lo riporta, sul piano personale, al centro dell’attenzione internazionale e, soprattutto nazionale, come un’interventista in favore dei diritti umani e gli concede molte probabilità di risalire nei consensi in patria in previsione delle future lezioni presidenziali. Sul piano degli interessi per la Francia, trovarsi sulla sedia della regia può significare spianare la strada alla industria petrolifera francese, con Total in prima linea, per accordi da poter stipulare con un futuro governo libico, da una posizione altamente privilegiata. Difficilmente quindi, nonostante quello che dicono Berlusconi e Frattini, Sarkò si farà oscurare da altri leader occidentali nel primeggiare in questo limitato, così dovrebbe essere, intervento bellico.
Ieri, in Italia, il “senatur”, da quella vecchia volpe che è, deve aver capito bene che gli interessi del presidente francese non sono tutti e solo improntati alla difesa della “Democrazia” se, durante un discorso polemico nei confronti della posizione di La Russa, a proposito di Sarkozy, ma senza mai nominarlo, Bossi ha detto:«Il mondo è pieno di abilissimi democratici che sanno fare i loro interessi, mentre noi siamo abilissimi a prenderla in quel posto. I famosi democratici, da Napoleone in poi li conosciamo bene…».
Sul fronte militare invece, in nottata le forze statunitensi e britanniche hanno lanciato una prima ondata di 110 missili da crociera “Tomahawk” su obiettivi libici: lo ha reso noto il portavoce del Pentagono, ammiraglio William Gortney. E il Raìs è tornato ad attaccare l’Occidente: “Colpiremo i civili in tutto il Mediterraneo”.

Il colonnello ha cestinato gli accordi politici per la gestione del flusso dei migranti e il regime libico ha affermato di considerare nulla la risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell’Onu che impone, tra l’altro, la no-fly zone. L’operazione militare lanciata contro la Libia “minaccia la pace e la sicurezza internazionale”, è stato spiegato in un comunicato del ministero degli Esteri di Tripoli.

Intanto la tv di Stato libica ha parlato di almeno 48 morti tra i civili tra cui donne, anziani e bambini vittime dell’attacco dei “crociati”.

In nottata Cina e Russia si sono rammaricate per l’intervento.
di Redazione
20 marzo 2011
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Sicuramente tutto si può dire fuorchè che io sia una sostenitrice di Bossi, ma da un lato non posso dargli torto visto che americani e francesi hanno tutti i loro interessi ad attaccare la Libia!