Annamaria Franzoni la donna condannata a 16 anni di carcere per l’omicidio del figlio avvenuto a Cogne in Val d’Aosta nel 2002 ha ottenuto gli arresti domiciliari, ma non può tornare nel paese dove è successo l’omicidio.
E’ una storia che dura da dodici anni quella di Annamaria Franzoni. Era il 2002 quando suo figlio Samuele fu trovato ucciso, omicidio che ha portato la madre in carcere con una pena iniziale di 30 anni da scontare. Oggi il Tribunale di Bologna dopo una serie di valutazioni tra le quali la perizia psichiatrica che ha di fatto escluso il rischio di recidiva di figlicidio , ovvero che possa tornare ad uccidere che la Franzoni ha concesso gli arresti domiciliari alla donna che è tornata a casa dalla sua famiglia. Il tribunale ha comunque vietato alla donna di tornare a Cogne, luogo dell’omicidio del bambino. Ora la donna dovrà comunque scontare la pena residua ma secondo quanto è emerso dalla perizia psichiatrica” può essere risocializzata”
Annamaria Franzoni che all’nizio si è sempre dichiarata innocente, è stata condannata in primo grado a 30 anni di carcere, allora era difesa dall’avvocato Taormina, poi nel 2007 in appello ha ottenuto una riduzione della pena. Una storia lunghissima che è stata oggetto di parecchie discussioni e trasmissioni televisive, ma che ancora non è conclusa.