E’ sempre più grave la crisi rifiuti a Napoli. Nel capoluogo campano questa mattina erano circa 1.750 le tonnellate di immondizia non raccolte nei vari quartieri cittadini. L’esasperazione dei cittadini, ha portato all’incendio di numerosi cumuli di rifiuti e alla minaccia, da parte di alcune donne, di darsi fuoco dopo essere salite sul tetto del mercato con alcune taniche di benzina. Ieri la protesta ha riguardato le strade a ridosso di via Toledo mentre nei giorni scorsi si sono registrate scene simili al Corso Vittorio Emanuele e al Corso Umberto.

Proprio per evitare problemi di ordine pubblico il prefetto Andrea De Martino ha istituito una task force e il procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore e l’arcivescovo Crescenzio Sepe hanno espresso il proprio disappunto in merito a quanto sta avvenendo in città sul fronte rifiuti. “Si continua a non fare niente per risolvere questa situazione – ha attaccato Lepore – la gente è esasperata e non più sopportare quello che sta accadendo. E’ da tempo che dico che bisogna prendere provvedimenti ma a volte vengo persino attaccato per questo. L’emergenza rifiuti è anche un’emergenza sanitaria”. Il cardinale Crescenzio Sepe, invece, ha fatto appello alle istituzioni affinché ognuno “faccia la propria parte per cancellare questa vergogna dalla nostra città ”. Un’emergenza che è “l’unica realtà a essere esportata all’estero”. Una rappresentazione “negativa” che sporca “anche la faccia di tanti cittadini onesti che non possono e non devono riconoscersi in questa situazione”.
di Redazione
29 aprile 2011
Il problema è che tale disagio non finirà mai finchè qualcuno non attuerà un provvedimento serio e duraturo e non solo temporaneo, come è stato fatto neglle ultime due o tre occasioni dei mesi scorsi!