Un principio quasi invisibile, inserito in una piega della manovra che ieri, dopo qualche sollecitazione, il governo ha fatto recapitare al Quirinale e ciè lo Stop in Cassazione all’esecuzione delle multe di 20 milioni di euro in cambio di una idonea cauzione. In pratica una nuova “leggina” ad personam inserita ad hoc per evitare la maximulta da 750 milioni di euro comminata in primo grado a Berlusconi sul caso Cir-Lodo Mondadori.
La questione emerge nel pomeriggio, quando nel pieno della polemica, sulla riduzione del 30 percento degli incentivi per lei energie rinnovabili, qualcuno si accorge che nell’articolo 37 della manovra un codicillo potrebbe bloccare nientemeno che l’eventuale pagamento della madre di tutte le multe, una cifra da far preoccupare anche Silvio Berlusconi.
Scatta immediatamente il Pd. Pier Luigi Bersani: “un insulto al Parlamento”; Enrico Letta: “cancellino immediatamente e chiedano scusa”; Francesco Boccia: “Tremonti ha accettato di ridursi a un maggiordomo”. Anche il resto delle opposizioni, da Di Pietro a Vendola, non lesina le critiche stigmatizzando “un’idea criminogena” contenuta in una “finanziaria ad personam”.
Intanto, la manovra nel suo insieme e’ sul tavolo di Giorgio Napolitano. Prassi vuole che un paio di giorni almeno per un esame accurato passino prima di una eventuale presa di posizione ufficiale. Il Capo dello Stato non e’ rimasto, comunque, con la mani in mano, fonti a lui vicine hanno promesso: “Come sempre, la manovra verra’ sopposta ad una attenta e rigorosa valutazione”.