Lo scongelamento immediato di beni del regime per 15 miliardi di dollari, pari a 10,5 miliardi di euro, ma anche un appello forte al Consiglio nazionale transitorio perche’ promuova una riconciliazione nazionale: sono questi i due risultati piu’ importanti emersi della Conferenza di Parigi in cui i 60 Paesi ribattezzati Amici della Libia hanno gettato le basi per la transizione.Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente francese Nicolas Sarkozy, al termine della Conferenza internazionale di Parigi sul futuro della Libia. ” Ci siamo accordati per la prosecuzione dei raid della Nato finché Gheddafi e i suoi sostenitori saranno una minaccia per la Libia”, ha dichiarato il presidente francese, mentre il segretario generale dell’Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, ha precisato che le operazioni continueranno fino a quando necessario, fino a che c’è una minaccia per i civili.
Ma Gheddafi, e’ tornato a farsi sentire dal suo nascondiglio con un messaggio audio in cui ha invitato i sostenitori a lasciar “bruciare la Libia in una lunga battaglia”. “Continuate a combattere anche se non sentite la mia voce”, li ha esortati “se vogliono una lunga battaglia, che sia lunga”. “Non ci consegneremo, non siamo donne, continueremo a combattere”, ha avvertito. “Preparatevi a una guerra per bande, a una guerriglia urbana, a una resistenza popolare in tutte le città ”, ha avvertito il colonnello. “Il nostro obiettivo è uccidere il nemico ovunque possa trovarsi, che si tratti di libici o di stranieri”, ha aggiunto. “Non permetteremo mai che i nostri pozzi petroliferi e i nostri porti finiscano sotto il controllo dell’Occidente. La nostra resistenza si espanderà ”.