Secondo Al Jazeera, Bouzid Durda, ex capo dell’intelligence libica all’estero, è stato incaricato da Gheddafi di trattare con i ribelli in previsione di una fine prossima del regime. Tutto ciò mentre uomini fedeli al dittatore libico hanno attaccato ieri la città di Misurata e la zona di Zawiyah, a poche decine di chilometri da Tripoli. Un elicottero governativo è stato abbattuto dai ribelli. Mentre da parte di Bruxelles sono partite le sanzioni nei confronti della Libia, gli Usa, intanto, stanno riposizionando le loro forze armate, navali e aeree, vicino alle coste libiche. La stessa Hillary Clinton non ha escluso l’opzione militare. Il portavoce della Casa Bianca ha affermato che tra le varie ipotesi c’è anche quella dell’esilio di Gheddafi in un paese estero. Tra i colloqui che gli statunitensi stanno intrattenendo con la comunità internazionale, invece, c’è sicuramente la creazione di una zona di non volo sulla Libia. Anche l’Italia, attraverso il suo ministro degli esteri Frattini, ha dato il suo autorevole parere, dichiarandosi disponibile ad accettare qualsiasi decisione presa da Onu e Ue ed escludendo a priori un esilio in Italia del leader libico. Nel resto del mondo, intanto, si fanno cose concrete e, sia in Gran Bretagna che in Canada, sono stati congelati i beni appartenenti a Gheddafi e ai suoi famigliari, quelli inglesi ammonterebbero a circa 24 miliardi di euro.
di Redazione Donnesulweb
1 marzo 2011
Purtroppo ancora non siamo arrivati alla fine di questa orribile storia, ma sicuramente i grandi della terra si iniziano a muovere per concludere questa vicenda a dir poco sconvolgente!
Finalmente il mondo si muove davanti a tutto questo scempio…