E’ sempre bello ascoltare i super mitici Righeira cantare che l’estate sta finendo e un anno se ne và… che stiamo diventando grandi, anche se non ci va.
Ancora più bello è sentirli cantare prima della vacanze, perché in quel preciso momento l’estate sta proprio iniziando.
Certo, è proprio bello; specie dopo aver passato l’intera giornata a prendere in giro il collega di stanza che quest’anno, causa turnazioni, potrà andare in ferie solo dopo la seconda metà di settembre. Ed è con tale spirito goliardico che, in questo periodo, noi maschiacci torniamo a casa, pronti a proporre alla lei di turno i nostri programmini in materia “vacanze” che, secondo la famosa equazione di Torricelli, è sempre uguale a “divertimento” (non me ne vogliano le profe di matematica, ma quando la mia mi spiegava il teorema di Torricelli-Barrow pensavo proprio a tutt’altro!). Così, gasati, felici, con in mano mille ed un catalogo apriamo la porta di casa e…
Lei sta piangendo. “Ciao amò… sto proprio giù, sai. Ho appena attaccato con Mariella e… SIGH … e … LE VACANZE CHE AVEVAMO PIANIFICATO SONO SALTATE PERCHE’ LEI E’ INCINTA!”
Meno male, visto che, come al solito, non mi avevi detto niente e, soprattutto, erano 2 anni che ci provava… ho visto il marito l’altro giorno e all’improvviso è scappato dicendo che doveva tornare a casa perché era il giorno “si” e doveva fare… insomma, ci siamo capiti. “Quindi, visto che hai portato tutti quei cataloghi, cercherò di non deluderti e… dai, vediamo di sbrigarci a scegliere e sia quel che sia“. Prima fammi toccare ferro, che come lo dici sembra che dobbiamo andare a farci giustiziare.
Naturalmente, ognuna delle fichissime mete da noi scelte non andrà bene, perché… “lì è troppo lontano, là fa troppo caldo, di qua costa troppo, laggiù si mangia una schifezza…”
Ed intanto, anche se è maggio inoltrato, abbiamo acceso il camino per bruciare i 379 cataloghi scartati, che i cassonetti sotto casa sono ormai pieni. Finché, ormai rassegnati allo squallido avanti-indietro con la spiaggia di Maccarese, lei va in estasi.
“Amore, guarda…” La copertina dell’ultimo sopravvissuto catalogo che ha in mano dice “TUTTO ADRIATICO: ITALIA ED EST EUROPA”. Ci sono il 50% di probabilità: già pregustiamo una tribù di slovene che ci aspetta; o uno squadrone di croate ad attenderci all’aeroporto; forse tante bosniache che non vedono l’ora di conoscerci. Ed Invece…
“Allora ho deciso! Andiamo qui, guarda che bello… Andiamo a Martinsicuro!”
Cooosa? Di sicuro c’è che a un posto che si chiama così ci vai da sola! Noi ci prodighiamo a girare tutte le agenzie di viaggio del quartiere, a portare centinaia di cataloghi, e lei? “Andiamo a Martinsicuro…”, dice. Come no, sto proprio per venire. Preferisco riempire la vasca da bagno e passare l’estate lì dentro, pur di non darti la soddisfazione di andare in un posto che si chiama così.
“Ahhh… non ci vuoi venire? Guarda che io da bambina ci andavo sempre!”
Ecco il motivo perché sei ridotta così…
“E’ un posto bellissimo, un paese carinissimo, si mangia bene, c’è il mare vicinissimo…”
Eh… toglili anche il mare… tipo quella tua amica: falla essere anche antipatica…
“Comunque non fa niente. Se proprio non vuoi venire possiamo anche fare ferie separate quest’anno. In finale siamo giovani, ci fidiamo uno dell’altra. Mica siamo nel medio-evo, no?”
Ora cominci a ragionare. Ma, scusa, perché stai mettendo i miei cuscini e la mia maglietta-notte nella cuccia del cane?
“Per nulla ti voglio costringere, però sai… visto che le vacanze saranno separate, inizio ad abituarmi a dormire sola…”
Poi dite che non è vero che ne sapete una più del diavolo. Che, senza dubbio, sarà una donna…
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