Accusata di omicidio dal tribunale di New York la mamma blogger che era diventata famosa sui social network per la malattia del figlio.
14 giorni di processo hanno portato alla luce la verità sulla vicenda di una donna americana che per cinque anni ha somministrato dosi di sale a suo figlio fino al punto di ucciderlo. Lacey Spears ha usato la malattia del figlio per la sua popolarità su social network dove era conosciuta come una mamma blogger esemplare dove raccontava i problemi di salute di suo figlio, questo naturalmente ha fatto crescere la stima di tutti i suoi fans.
Il bambino è stato costretto a subire cinque anni di ricoveri ed interventi chirurgici non necessari, mentre in realta veniva avvelenato con dosi letali di sodio da quella che avrebbe dovuto essere l’unica persona che doveva aiutarlo a crescere: sua madre.
La donna che informava spesso i suoi fans su Facebook e Twitter ed altri social network prima della morte di suo figlio aveva raccontato ai medici dell’ospedale una storia poco veritiera, questo ha fatto scattare le indagini oltre a dei video nei quali è evidente come somministrava le dosi di sodio al bambino causandogli costanti problemi renali che lo hanno portato alla morte. Nel suo racconto alla giustizia americana la Spears ha affermato che il padre del bambino era un ufficiale di polizia di nome Blake, e che era morto, mentre in realtà  secondo alcune fonti il padre del piccolo Garret sarebbe vivo e vegeto e non ha mai conosciuto suo figlio.
Ora la donna è stata condannata a 25 anni di carcere con l’accusa di aver ucciso suo figlio e secondo quanto riportano vari media americani sarebbe affetta della sindrome di Munchausen, una forma di malattia mentale che porta i genitori ad arrecare danno ai figli malati per aumentare l’attenzione su se stessi. La Spears ci era riuscita bene grazie a tutti i suoi post, ma suo figlio ha dovuto soffrire per anni.