Hillary Clinton salvatrice dei Democratici e nuovo presidente Usa? Ce la farĂ a vincere nel 2016 dopo che le elezioni di medio termine hanno segnato una crescita straripante dei Repubblicani?
Hillary Clinton è stata da piĂ¹ parti indicata come la prossima presidente Usa, o quanto meno come la piĂ¹ probabile candidata vincitrice di parte democratica. Ci sono perĂ² una serie di problemi sulla strada verso l’elezione alla Casa Bianca per la consorte di Bill Clinton e le recenti elezioni di mid term, tenute a inizio novembre 2014, lo hanno segnalato con chiarezza.
Vedi anche: Elezioni di Mid Term 2014: cosa cambia in America?
Hillary Clinton, salvatrice dei democratici?
Alcuni analisti di prestigiose testate statunitensi si stanno ponendo questa domanda. Bllomberg, firma Lisa Lerer, apre proprio così un suo articolo. La tesi è che un Obama indebolito potrebbe paradossalmente facilitare la corsa della Clinton. Che non è piĂ¹ direttamente legata all’amministrazione, anche se si è molto impegnata per queste ultime elezioni 2014, ma che potrebbe via via separarsi dal Presidente in carica e segnalare anche piĂ¹ facilmente le sue posizioni di opposizione alla linea del Parlamento, a maggioranza repubblicana.
Insomma la Clinton potrebbe presentarsi non in continuitĂ con l’attuale numero uno ma da “sfidante”, da “oppositrice”, anche se fa parte dello stesso partito di Obama.
100.000 donatori e programma per famiglie
La Clinton parte da una base economica e di sostegno molto forte, in parte ereditata dal marito Bill. Si parla di 100.000 donatori e oltre 3 milioni di sostenitori pronti ad impegnarsi attivamente per lei durante la campagna elettorale.
La Clinton intanto sta predisponendo le sue linee programmatiche che saranno incentrate su famiglia e donne. Due punti discriminanti saranno quelle dell’ampliamento della platea degli aventi diritto al congedo famigliare e un aumento del relativo assegno. Inoltre la paritĂ di retribuzione uomo-donna sarĂ un altro cavallo di battaglia della campagna presidenziale 2016 insieme a politiche di sostegno piĂ¹ forti per l’infanzia.
Ma la Clinton deve veramente temere il risultato delle elezioni di mid-term?
Forse le elezioni di medio termine non sono un segnale da prendere così negativamente. Certo la sconfitta è stata netta ma tradizionalmente questo genere di elezioni è quello in cui, in termini assoluti, votano meno persone e soprattutto votano elettori “piĂ¹ schierati”. L’elettorato “piĂ¹ generico” tende poi a tornare alle urne per le presidenziali, soprattutto avendo un candidato che è capace di generare speranza ed emozioni positive.
Donne, minoranze, ceti sociali dai redditi piĂ¹ bassi: insomma l’elettorato dove solitamente riesce a pescare il partito democratico è quello che ha disertato le urne alle ultime elezioni di medio mandato ma potrebbero tornare efficacemente a votare per le presidenziali.
Il congresso a maggioranza repubblicana: un vantaggio (in termini elettorali)
Ci sono analisti come Jill Filipovic su Cosmopolitan che addirittura dicono che la Clinton è la reale vincitrice delle elezioni di mid-term. Avendo stravinto i repubblicani e avendo loro 2 anni per controllare il congresso, lei ha qualcuno contro cui fare campagna.
E muoversi di fronte all’elettorato da oppositori, come si diceva sopra, paga sempre. La Clinton potrĂ fare una forte campagna di critica contro il congresso repubblicano, dimenticando il presidente Obama. Inoltre il congresso, colmo di maschi conservatori, spiega anche il progetto programmatico della Clinton basato fortemente sull’attenzione proprio alle donne: ad esse il Great Old Party tradizionalmente non riserva enormi attenzioni…
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