La Grecia avanza una proposta di tagli per 12 miliardi. In cambio chiede una ristrutturazione del debito pregresso e prestiti triennali per oltre 50 miliardi. Siamo finalmente in vista di un accordo che allontani gli incubi default e Grexit?
Grecia, proposta da 12 miliardi di Euro elaborata dall’esecutivo Tsipras. Un elenco di misure, anche molto consistenti, che si spera traggano il paese ellenico, e l’Europa tutta, fuori dalle secche di una discussione lunghissima che ha pericolosamente avvicinato verso scenari difficilmente prevedibili.
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La proposta della Grecia ai creditori: più Iva, in pensione a 67 anni (entro il 2022)
Prima di tutto i numeri: il governo ateniese pensa, a seguito delle riforme che metterà in campo, di poter tagliare la spesa per 12 miliardi così da avere un avanzo primario (cioè un bilancio corrente in attivo) nel 2015 dell’1%, del 2% nel 2016 e del 3% nel 2017.
Obiettivo estremamente ambizioso (basti vedere la fatica che fa l’Italia ad avvicinarsi al pareggio di bilancio che aveva promesso qualche tempo fa) in cambio del quale è stata avanzata una duplice proposta: una ristrutturazione del debito pregresso (qui numeri non sono stati fatti rispetto all’entità del taglio o ai tempi della dilazione del debito) e un nuovo prestito di durata triennale da oltre 50 miliardi di euro.
Più nel dettaglio ecco le proposte fatte dalla Grecia ai creditori (vi citiamo solamente i punti più salienti):
- rimodulazione dell’Iva, tenendo i tre scaglioni, ma aumentandola su molti fronti. Ed es. sarà al 13% (secondo scaglione) anche l’Iva per alcuni bene di primissima necessità , acqua inclusa, e sulla corrente elettrica. Anche le medicine avranno un’Iva più alta, al 6%.
- Le isole greche, in virtù della loro economia turistica ma anche della difficoltà per gli spostamenti e per essere raggiunte, vantavano un regime di tassazione estremamente favorevole. Che sarà limitato e resterà solo nelle isole più lontane mentre progressivamente terminerà per le altre.
- L’età pensionabile arriverà ai 67 anni entro il prossimo quinquennio.
- Piccoli tagli alla spesa militare (100 milioni nel 2015, il doppio l’anno dopo.
- Aumento del 2% delle tassazione sul reddito delle imprese.
- Privatizzazione del porto del Pireo, della rete che trasporta la corrente, degli scali aeroportuali locali.
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Gli step per il possibile accordo: approvazione parlamento greco, poi dai creditori, poi ancora parlamento greco
Prima di tutto il piano Tsipras, chiamiamolo così per comodità , dovrà passare in parlamento oggi (ma sarà solamente un primo voto consultivo).
Poi sarà portato ai creditori e all’Europa (sabato si terrà l’ennesimo Eurogruppo – la riunione dei ministri economici della U.E. – e domenica il consiglio straordinario europeo e il consiglio straordinario dei Paesi dell’area Euro.
Nel caso si raggiungesse un’intesa si tornerà di nuovo dai deputati greci per farli votare sull’accordo. Se Eurogruppo, Consiglio europeo e infine Parlamento ellenico approveranno il testo finalmente la questione sarà “finita”. Usiamo le virgolette perché poi queste promesse, anche se approvate, hanno spesso un arco temporale lungo (es. le pensioni). Inoltre il recente passato ci ha anche insegnato quanto per un Paese in difficoltà (non parliamo solo della Grecia) sia molto complesso mantenere promesse di questo genere.
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