E’ fallito questa mattina il secondo tentativo di raffreddare il reattore numero tre della centrale nucleare di Fukushima 1, dal quale continua a fuoriuscire una nube di vapore radioattivo.
Ieri un elicottero inviato a lanciare acqua sull’impianto non si era potuto avvicinare a causa del livello eccessivo delle radiazioni. Oggi invece quattro bi-rotore Ch-47 Chinook per ore si sono avvicendati nello scaricare sul reattore tonnellate di liquido. Alla fine pero’ la radioattivita’ e’ rimasta invariata .
E’ una corsa contro il tempo quella che gli esperti stanno compiendo per arginare i rischi che aumentano di ora in ora. A destare preoccupazione, adesso, è anche il reattore numero 4, che non contiene più acqua per effetto di livelli “estremamente elevati” di radiazioni. Un nuovo motivo di allarme che giunge a poche ore dalla notizia della rottura del guscio di contenimento del reattore numero 3, che ha mandato nell’atmosfera una nube di fumo bianco radioattivo.

Dopo il fallimento dei tentativi precedenti, adesso si sta valutando l’ipotesi di utilizzare autopompe e idranti. La situazione della centrale è di “emergenza assoluta”, ha spiegato la presidente del gruppo francese Areva, Anne Lauvergeon. “Gli elicotteri non sembrano una buona soluzione”, ha osservato. “La situazione necessita di un intervento urgente. E questa deve essere la nostra urgenza collettiva, della comunità internazionale”.
gli esperti Usa hanno parlato ieri di radiazioni letali in prossimità della centrale.
L’allarme è ormai diffuso, i governi di Stati uniti e Londra hanno chiesto ai loro connazionali di allontanarsi dall’area attorno a Tokyo. La situazione “è estremamente preoccupante, è molto grave, e le ore che verranno saranno essenziali per vedere se i nostri amici giapponesi potranno controllare la situazione o se questa continuerà ad infiammarsi”, ha dichiarato il presidente francese Nicolas Sarkozy. “Dobbiamo temere che ulteriori drammatici sviluppi possano verificarsi nelle prossime ore”, ha detto da parte sua il commissario europeo per l’Energia, Guether Oettinger durante il suo intervento al Parlamento europeo, questo pomeriggio a Bruxelles, dopo aver ribadito che la situazione “non è affatto sotto controllo”.

 L’allarme è scattato anche per i prodotti giapponesi esportati in Europa. L’unione ha raccomandato agli Stati membri di procedere a controlli sui livelli di radioattività dei prodotti alimentari importati dal Giappone.
Tutto ciò mentre aumenta inesorabilmente la triste conta dei morti e dei dispersi che è oggi arrivata, ufficialmente, a superare quota 14.000. Con un popolo in ginocchio che si aggrappa alle parole del suo imperatore Akihito che commosso ha parlato delle vittime, degli sforzi per resistere, della gente che sta morendo di fame, di freddo. L’imperatore guardando nella telecamera ha trovato gli occhi di tutto il Giappone ferito: «Sono commosso da chi cerca di resistere e vivere. Mai rinunciare alla speranza». Un incoraggiamento al popolo da chi, da sempre, ha utilizzato il mezzo televisivo con parsimonia, senza comparire a ogni occasione ma, solo nei rari momenti importanti della vita di una Nazione. Le sue parole assumono in questo modo un’aria di sacralità e d’importanza, diversamente da chi, la televisione la sfrutta per ogni occasione, anche la più ignobile. Il tempo, nelle aree colpite è inclemente. Nevica sulle migliaia di dispersi. Sul bilancio terrificante che parla di 14.000 tra morti e dispersi. Le autorità locali però sono più pessimiste, ipotizzano cifre che superano i ventimila. «Non sappiamo dove mettere i morti», dice il vice sindaco di una delle cittadine colpite. Intanto i soccorsi restano difficilissimi perché le scosse continuano. Save the Children parla di almeno 100 mila i bambini sfollati.
di Redazione
17 marzo 2011